Bper ha siglato con Intesa Sanpaolo un contratto con il quale prevede, in caso di perfezionamento dell’offerta pubblica di scambio (Ops) volontaria totalitaria promossa dalla stessa Intesa Sanpaolo sul capitale sociale di Ubi, di acquisire un ramo d’azienda composto da circa 1,2 milioni di clienti distribuiti su 400/500 filiali bancarie, ubicate in prevalenza nel nord del Paese, e da attività, passività e rapporti giuridici ad essi riferibili.
L’operazione sarà supportata da un aumento di capitale in opzione ai propri azionisti
stimato in via prudenziale fino ad un massimo di 1 miliardo, con pre-underwriting agreement da parte di Mediobanca.
I potenziali benefici dell’operazione sono:
- il rafforzamento della rete distributiva del gruppo Bper con particolare riferimento alla regione Lombardia con il raggiungimento di una quota di mercato superiore al 6%;
- l’incremento della base clienti di oltre il 40%;
- il miglioramento dell’efficienza operativa grazie all’integrazione di una rete di sportelli senza strutture centrali;
- l’assenza di vincoli relativi ad accordi distributivi con conseguente pieno sfruttamento delle fabbriche prodotto del gruppo.
I principali effetti finanziari dell’operazione includono:
- l’aumento del portafoglio crediti di circa il 40% e del totale attivo sopra 100 miliardi;
- l’ulteriore miglioramento della qualità del credito con un Npe ratio lordo pro-forma stimato, in base ai dati 2019, in riduzione dall’11,1% a circa il 10% e previsto per fine 2020 all’8,2% grazie alle azioni gestionali in corso e ben al di sotto del 9% previsto nel piano industriale per fine 2021;
- la redditività dell’investimento attesa compresa tra il 15-20%;
- la conferma della solidità patrimoniale del gruppo Bper con un CET1 ratio fully phased consolidato pro-forma stimato superiore al 12,5% nel 2020 e sopra al 13% nel 2021.
(segue approfondimento)