Intesa SP – Ai vertici di Ubi offerte posizioni di senior management

Uno degli ostacoli che spesso si frappongono alla realizzazione delle operazioni di aggregazione riguarda il nodo del personale, ma soprattutto del senior management. Nell’operazione lanciata da Intesa Sanpaolo, pur non essendo concordata con i vertici Ubi, vuole mantenere un carattere amichevole cerca di smussare questo tipo di resistenze.

Per questo una delle prime mosse di Intesa Sanpaolo è offrire a Victor Massiah, amministratore delegato di Ubi, e ai dirigenti, la prospettiva di essere inseriti nei ranghi del management Intesa Sanpaolo con posizioni adeguate e possibilità di crescita professionale.

Nel comunicato in cui Ca’ de Sass annuncia l’operazione sottolinea l’intenzione di “valorizzare gli esponenti aziendali dell’emittente per apportare reputazione e prestigio”, inoltre intende “integrare il vertice aziendale di Ubi nelle prime linee di management di una realtà leader in Italia e di dimensioni europee e, infine, offrire alle risorse aziendali di Ubi l’opportunità di crescere professionalmente 
nel nuovo gruppo”.

Concetti ribaditi anche in conference call da Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo.

“È chiaro che dobbiamo aspettare la risposta di Ubi Banca, ma il mio approccio è totalmente positivo sul management, gli azionisti e tutte le persone che lavorano in Ubi” commenta Messina, che aggiunge: “non parlo solo all’Ad e al management ma a tutte le persone che lavorano in Ubi, questa è la mia proposta a tutti loro”.

D’altronde anche nel comunicato Intesa Sanpaolo sottolinea le capacità del vertice Ubi definita “tra le banche di medie dimensioni del nostro Paese, è certamente quella meglio amministrata in termini di qualità del bilancio e impegno nei confronti dell’economia reale e della sostenibilità. Siamo convinti che il consigliere delegato e il management team di Ubi abbiano svolto un eccellente lavoro e possano avere rilevanti prospettive nel gruppo che nascerà da questa operazione”.

Intesa Sanpaolo, infatti, potrà rappresentare un fattore di accelerazione nel raggiungimento degli obiettivi appena annunciati nel piano industriale di Ubi.

Quanto al personale nel suo complesso sono previste 2.500 assunzioni a fronte di 5 mila uscite volontarie.

Un rinnovamento generazionale che sarà favorito dalla “migliorata capacità di attrarre nuovi talenti”.