Nel pomeriggio le principali borse europee continuano a viaggiare in territorio negativo in scia ai rinnovati timori riguardanti il coronavirus, ad eccezione del Ftse Mib di Milano che si muove in area 25.216 punti (+0,4%) sostenuto dal comparto bancario.
Intorno alle ore 15:50, il Dax di Francoforte lascia sul terreno lo 0,5%, il Ftse 100 di Londra lo 0,6%7il Cac 40 di Parigi lo 0,2% mentre l’Ibex35 resta sulla parità. Avvio in frazionale ribasso nel frattempo anche oltreoceano, con il Dow Jones a -0,4%, lo S&P500 a -0,2% e il Nasdaq a -0,2%.
Il profit warning di Apple ha riacceso le preoccupazioni sugli effetti dell’epidemia sulla crescita globale, nonostante il tasso di nuovi contagi nella provincia di Hubei, epicentro del virus, sembra aver raggiunto una fase di stabilizzazione.
Sebbene il recupero delle attività nelle fabbriche cinesi sembri più lento del previsto, il presidente cinese Xi Jinping ha cercato di rassicurare sul fatto che Pechino sarà in grado di centrare il target di crescita economica per il 2020.
Sul fronte macro, il crollo dell’indice ZEW di febbraio sulla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi ha confermato il rallentamento dell’andamento della prima economia del Vecchio Continente, scendendo a 8,7 punti e ben al di sotto dei 26,7 punti di gennaio e dei 21,5 punti stimati dagli analisti.
L’indice Empire State Manufacturing, che misura l’andamento dell’attività manifatturiera dello stato di New York, si è attestato a 12,9 punti a febbraio, contro i 5 punti del consensus e dopo i 4,8 punti di gennaio. Un’indicazione per il momento positiva sull’impatto del coronavirus in Usa, che sarà confermata o meno nei prossimi giorni con l’indice di Filadelfia e i PMI Markit.
Sul Forex, il cambio euro/dollaro scende a 1,08, mentre il biglietto verde si rafforza leggermente verso lo yen a 109,93.
Tra le materie prime, l’oro sale a 1.591 dollari l’oncia. In calo le quotazioni del greggio con il Brent (-1,4%) a 56,83 dollari al barile e il Wti (-1,3%) a 51,66 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano sale allo 0,91% con il relativo spread verso il bund tedesco a 131 punti base.
Tornando a Piazza Affari, attenzioni sul comparto bancario dopo il lancio a sorpresa di un’offerta pubblica di scambio da 4,86 miliardi da parte di Intesa San Paolo (+2,5%) su UBI (+23,9%). Una notizia che ha contribuito a creare attenzioni sul potenziale “risiko” all’interno del settore.
Denaro anche su Banco Bpm (+5,9%) e Poste Italiane (+2,9%).
Vendite su Moncler (-2%) e Bper (-7,7%). Quest’ultima appesantita dal possibile lancio di un aumento di capitale da 1 miliardo per finanziare l’acquisto di 400-500 filiali nel caso l’Ops di Intesa San Paolo su UBI andasse in porto.