Mercati – Milano (+0,4%) unica positiva, vola Ubi (+23,55%) dopo offerta Intesa (+2,4%)

Seduta debole per i principali listini del Vecchio Continente, ad eccezione del Ftse Mib di Milano che termina in rialzo dello 0,4% a 25.223 punti, sostenuto dal comparto bancario. In calo il Dax di Francoforte (-0,7%), il Ftse 100 di Londra (-0,7%) e il Cac 40 di Parigi (-0,5%), poco mosso l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%).

Gli operatori continuano a monitorare i rischi legati alla diffusione del coronavirus, dopo il warning di Apple che ha riacceso i timori per le implicazioni economiche dell’epidemia, nonostante la stabilizzazione del tasso di contagi nella provincia di Hubei, epicentro della malattia.

Sebbene il recupero delle attività nelle fabbriche cinesi sembri più lento del previsto, il presidente cinese Xi Jinping ha cercato di rassicurare sul fatto che Pechino sarà in grado di centrare il target di crescita economica per il 2020.

Intanto giungono segnali poco incoraggianti anche dall’agenda macroeconomica europea, con il crollo dell’indice ZEW di febbraio sulla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi, sceso a 8,7 punti dai 26,7 punti di gennaio (consensus 21,5 punti).

In controtendenza l’indice statunitense Empire State Manufacturing, che misura l’andamento dell’attività manifatturiera dello stato di New York, attestatosi a 12,9 punti a febbraio contro i 5 punti del consensus e i 4,8 punti di gennaio. Un’indicazione positiva sull’impatto del coronavirus in Usa, che sarà confermata o meno nei prossimi giorni con l’indice di Filadelfia e i PMI Markit. Attese domani anche le minute relative all’ultima riunione della Federal Reserve.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro scende a 1,081, mentre il biglietto verde si attesta a 109,8 yen.

Tra le materie prime, l’oro supera quota 1.600 dollari l’oncia. In calo le quotazioni del greggio con il Brent (-1,1%) a 57 dollari al barile e il Wti (-1,2%) a 51,7 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano sale allo 0,93% con il relativo spread verso il bund tedesco a 134 punti base.

A Piazza Affari, riflettori puntati sulle banche dopo il lancio a sorpresa di un’offerta pubblica di scambio da 4,86 miliardi da parte di Intesa San Paolo (+2,4%) su UBI (+23,55%). Una notizia che ha contribuito a creare attenzioni sul potenziale “risiko” all’interno del settore.

Denaro anche su Banco Bpm (+4,8%) e Poste Italiane (+3,7%). Vendite su Bper (-10,8%), appesantita dal possibile aumento di capitale da 1 miliardo per finanziare l’acquisto di 400-500 filiali nel caso l’Ops di Intesa San Paolo su UBI andasse in porto.