Mercati – Europa prevalentemente negativa, Piazza Affari peggiora a -0,9%

Prosegue in calo la seduta degli eurolistini, frenati come Wall Street in avvio dai timori legati alla diffusione del coronavirus al di fuori della Cina e da alcuni risultati societari deludenti.

A Piazza Affari il Ftse Mib arretra dello 0,9% a 25.250 punti, negativo come l’Ibex 35 di Madrid (-0,95%). Poco sotto la parità il Dax di Francoforte (-0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,25%), resiste il Ftse 100 di Londra (+0,1%).

Oltreoceano, partenza debole anche per Dow Jones (-0,15%), S&P 500 (-0,1%) e Nasdaq (-0,2%).

Nonostante le misure adottate da Pechino per contenere l’epidemia e il rallentamento dei contagi in Cina, preoccupano i nuovi casi registrati al di fuori del Paese epicentro della malattia.

La banca centrale cinese ha tagliato i tassi di interesse sui prestiti a un anno e a cinque anni, assicurando ulteriore supporto alle aziende colpite dalle conseguenze del virus. Ad appesantire il sentiment, tuttavia, sono giunte le notizie di due decessi in Giappone e la prima vittima in Sud Corea.

Inoltre, a causa del virus, il colosso danese dello shipping Maersk ha annunciato che il 2020 sarà affetto da considerevoli incertezze, mentre Air France-Klm ha abbassato la guidance sugli utili. A ciò si aggiungono anche i numeri sottotono della francese Axa e della spagnola Telefonica.

In mattinata sono state diffuse le minute della Bce, da cui non sono emersi riferimenti al coronavirus, ma il board ha confermato che la politica monetaria resterà a lungo accomodante per sostenere l’economia della zona euro contro i persistenti rischi internazionali. Ieri invece sono stati pubblicati i verbali della Fed, che hanno sostanzialmente ribadito l’attuale politica monetaria e l’attenzione nel monitorare l’epidemia.

Sul Forex l’euro/dollaro si stacca dai minimi di 3 anni superando nuovamente quota 1,08, mentre il cambio tra biglietto verde e yen balza a 112,1 e lo sterlina/dollaro si riduce a 1,287.

Tra le materie prime viaggiano in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,7%) a 60 dollari e il Wti (+1,3%) a 54,2 dollari, in attesa dei dati settimanali dell’Energy Information Administration sulle scorte statunitensi. L’oro invece si rafforza ulteriormente a 1.614 dollari l’oncia, sui massimi da sette anni.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è poco mosso a 134 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,92 per cento.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap prevalgono i segni rossi, in particolare su Atlantia (-3,5%) in scia ai rinnovati timori di revoca della concessione ad Aspi dopo l’approvazione alla Camera del decreto Milleproroghe. Realizzi sul comparto bancario, dopo i rialzi seguiti all’annuncio dell’Ops promossa da Intesa Sanpaolo (-1%) sul capitale di Ubi (-1,7%).  In controtendenza Bper (+2,5%) e Nexi (+1,8%).