Mercati – Frenati da incertezze sul virus, Milano a -1,6%

Chiusura in calo per le borse europee, in linea con l’andamento di Wall Street, in scia ai timori che la diffusione del coronavirus oltre la Cina possa affliggere l’economia globale e gli utili delle società internazionali.

A Piazza Affari il Ftse Mib termina con una perdita dell’1,6% a 25.080 punti, seguito dall’Ibex 35 di Madrid (-1,3%), mentre Dax di Francoforte (-0,9%), Cac 40 di Parigi (-0,8%) e Ftse 100 di Londra (-0,3%) registrano ribassi più contenuti.

Oltreoceano, scambiano in negativo anche Dow Jones (-1%), S&P 500 (-1%) e Nasdaq (-1,4%), in deciso peggioramento dopo una partenza lievemente sotto la parità.

Nonostante le misure adottate da Pechino per contenere l’epidemia e il rallentamento dei contagi in Cina, destano preoccupazione i nuovi casi registrati al di fuori del Paese epicentro della malattia, con vittime in Giappone e Corea del Sud.

La banca centrale cinese ha tagliato i tassi di interesse sui prestiti a un anno e a cinque anni, assicurando ulteriore supporto alle aziende colpite dalle conseguenze del virus. Tuttavia, alcuni colossi come Maersk e Air France-Klm si sono aggiunti all’elenco delle società che hanno già lanciato moniti in merito all’impatto del virus sui propri conti.

A ciò si aggiungono oggi anche i numeri sottotono di altre big come la francese Axa e la spagnola Telefonica.

In mattinata sono state diffuse le minute della Bce, da cui non sono emersi riferimenti al coronavirus, ma il board ha confermato che la politica monetaria resterà a lungo accomodante per sostenere l’economia della zona euro contro i persistenti rischi internazionali. Ieri invece sono stati pubblicati i verbali della Fed, che hanno sostanzialmente ribadito l’attuale politica monetaria e l’attenzione nel monitorare l’epidemia.

Sul Forex l’euro/dollaro si mantengono in prossimità dei minimi di 3 anni poco sotto quota 1,08, mentre il cambio tra biglietto verde e yen si attesta a 111,9 e lo sterlina/dollaro si riduce a 1,287.

Tra le materie prime viaggiano in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,7%) a 59,5 dollari e il Wti (+1,1%) a 54 dollari, dopo i dati settimanali dell’Energy Information Administration sulle scorte statunitensi che hanno mostrato un incremento inferiore alle attese. L’oro invece si rafforza ulteriormente a 1.621 dollari l’oncia, sui massimi da sette anni.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è poco mosso a 135 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,92 per cento.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap prevalgono i segni rossi, in particolare su Diasorin (-3%), Unicredit (-2,9%) e Nexi (-2,9%). In controtendenza Tenaris (+3,7%), Bper (+1,6%) e Saipem (+1,1%).