Il gruppo ha chiuso il quarto trimestre 2019 con ricavi in calo del 17% a 1,74 miliardi di dollari (1,75 miliardi il consensus) a causa del rallentamento dell’attività in Argentina e i minori prezzi nelle Americhe.
In calo oltre le attese i margini operativi a causa di una riduzione del 3% dei prezzi medi di vendita e un aumento dei costi SG&A legati al closing dell’acquisizione di IPSCO (per 10 milioni di dollari).
L’Ebitda è diminuito del 32% a 290 milioni (324 milioni il consensus) con una marginalità in calo al 16,7% sia su base annua (-360 punti base) sia rispetto al terzo trimestre 2019 (-150 punti base). L’Ebit è sceso del 15% a 152 milioni, con un’incidenza sul fatturato all’8,7% (+20 punti base).
Il trimestre si è chiuso con un utile netto dei soci in calo del 33% a 152 milioni (146 milioni il consensus), ma in miglioramento rispetto ai tre mesi precedenti grazie a un minor carico fiscale (10 milioni rispetto ai 108 milioni nel terzo trimestre 2019).
Una dinamica che beneficia di un guadagno di 18 milioni derivanti dall’effetto sulla base imponibile della rivalutazione del peso messicano per il calcolo delle imposte differite e di un provento di 15 milioni per gli aggiustamenti all’inflazione principalmente in Argentina.
Gli utili provenienti dalle controllate non consolidate si sono attestati a 13 milioni, principalmente legati alla partecipazione in Ternium, in linea al terzo trimestre e rispetto ai 51 milioni del pari periodo 2018.
Dal lato patrimoniale, la liquidità netta è salita di 16 milioni a 980 milioni (1.024 milioni il consensus) dai 964 milioni al 30 settembre 2019. La generazione di cassa operativa per 264 milioni, grazie a un calo del capitale circolante di 20 milioni per la riduzione di 117 milioni delle scorte, ha più che compensato investimenti per 80 milioni e il pagamento di dividendi per 153 milioni.
Il Consiglio di amministrazione ha proposto un dividendo di 0,41 dollari per azione per un totale di 484 milioni, inclusi gli 0,13 dollari già pagati a novembre, con un pay-out del 65 per cento. La cedola di 0,28 dollari per azione verrà messa in pagamento il prossimo 20 marzo.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, nonostante la minor domanda negli Usa e In Argentina e i minori prezzi nelle Americhe, il gruppo si aspetta un aumento delle vendite nel corso del 2020 con un’espansione della posizione negli Usa grazie all’integrazione di Ipsco e a un aumento delle vendite di prodotti premium per i progetti di perforazione offshore.
Per il primo trimestre 2022, Tenaris si attende margini in linea con quelli del quarto trimestre 2019 a causa delle perdite che sta registrando Ipsco (il gruppo americano dei tubi in acciaio acquisito a inizio gennaio), ma dovrebbero migliorare nel corso dell’anno, grazie alle sinergie dell’integrazione e alla riduzione dei costi.