Titolo in rosso a Piazza Affari che cede il 3,9% a 9,42 euro, rispetto al -0,7% del Ftse Mib, annullando i guadagni della seduta di ieri.
Il gruppo ha comunicato lo scorso 19 febbraio risultati del quarto trimestre 2019 inferiori al consensus, con ricavi in calo del 17% a 1,74 miliardi, un Ebitda sceso del 32% a 290 milioni e un utile netto diminuito del 33% a 152 milioni.
Per il primo trimestre 2022, Tenaris si attende margini in linea con quelli del quarto trimestre 2019 (Ebitda margin al 16,7%) a causa delle perdite che sta registrando Ipsco (il gruppo americano dei tubi in acciaio acquisito a inizio gennaio), ma dovrebbero migliorare nel corso dell’anno, grazie alle sinergie dell’integrazione e alla riduzione dei costi.
Nell’intero esercizio, il contesto di mercato dovrebbe mantenersi sostanzialmente stabile, anche se è ancora difficile valutare gli impatti del coronavirus sull’economia globale e sulla domanda di petrolio.
La società ha comunque intrapreso delle azioni rivolte al miglioramento dell’efficienza, che dovrebbero conentire un miglioramento della marginalità intorno al 20% nel quarto trimestre 2020 rispetto al livello inferiore al 17% registrato negli ultimi tre mesi del 2019.
Si segnala infine, che i giudizi degli analisti raccolti da Bloomberg su Tenaris si dividono in 10 buy, 8 hold e 2 sell, con un target price medio a 12 mesi di 13,01 euro pari a un potenziale upside di circa il 36% rispetto alle quotazioni attuali.