Nel 2019 il fatturato di Endesa (70,1% Enel) si è attestato a 20,2 miliardi, sostanzialmente stabile rispetto al 2018.
Nel periodo in esame sono aumentate le vendite nel mercato non regolato (+1% a 85.117 GWh). A ciò si è contrapposto il calo delle vendite nel mercato regolato (-7,6% a 13.335 GWh) e di gas (-8% a 79.784 GWh).
L’Ebitda è salito del 6% a 3.841 milioni, grazie al contributo dei business non regolato e regolato e alla riduzione dei costi fissi.
In dettaglio, l’Ebitda del mercato liberalizzato è balzato del 22% a 1.475 milioni, compensando il lieve calo dell’Ebitda del business regolato (-2% a 2.366 milioni, circa il 62% del margine totale).
L’Ebit è diminuito dell’80% a 388 milioni, dopo ammortamenti e svalutazioni più che raddoppiati a 3,5 miliardi principalmente per effetto della consistente svalutazione degli impianti di generazione elettrica a carbone in Spagna e all’estero. A ciò si aggiunge l’impatto dell’IFRS 16.
Il conto economico si è chiuso con un utile netto diminuito dell’88% a 171 milioni. Senza considerare gli elementi straordinari, tra cui la sopracitata svalutazione, l’utile ordinario netto attribuibile alla capogruppo segnerebbe un aumento del 3% a 1.562 milioni.
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2019 si esprime in 6.377 milioni, in aumento di circa 600 milioni rispetto a 5.770 milioni di fine dicembre 2018. Il maggior fabbisogno è imputabile agli investimenti di periodo, all’applicazione dell’IFRS 16 e al pagamento del dividendo.
Gli investimenti sono balzati del 50% a 2.202 milioni e si riferiscono principalmente alla digitalizzazione e alla costruzione di nuova capacità eolica e solare.