Nel pomeriggio il Ftse Mib a Milano continua a sovraperformare gli altri principali indici del Vecchio Continente, viaggiando ben intonato in area 23.580 punti (+2,1%).
Intorno alle ore 15:45, l’Ibex35 di Madrid guadagna infatti l’1%, il Cac40 di Parigi lo 0,4%, il Dax30 di Francoforte lo 0,3% mentre il Ftse100 di Londra resta sulla parità.
Oltreoceano, Wall Street apre nel frattempo in rialzo con il Dow Jones a +1,2%, lo S&P500 a +1,4% e il Nasdaq a +1,7%.
Nel corso della seduta si è assistito a un graduale miglioramento del sentiment: i mercati e gli investitori sembrano aver digerito le evidenze di una diffusione del contagio al di fuori della Cina che nelle ultime due sessioni aveva scatenato un sell-off generale.
In merito ricordiamo come ieri i principali indici americani avevano chiuso la seconda seduta consecutiva in forte calo, registrando il peggior back to back dal 2015 per lo S&P 500 e con il Dow Jones che in due giorni ha perso oltre 2.000 punti realizzando una delle discese più sensibili di sempre.
Le prime rassicurazioni sembrano arrivare dalla Cina dove i casi di coronavirus sono entrati in una fase di stabilizzazione.
Le attenzioni degli investitori restano tuttavia rivolte prevalentemente verso eventuali segnali di intervento da parte delle banche centrali per contrastare l’impatto del virus, con un aumento delle attese su un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve per quest’anno.
Al tempo stesso il vice presidente dell’istituto di Washington, Richard Clarida, ha dichiarato che la Fed sta monitorando attentamente l’evolversi dell’epidemia e gli eventuali effetti sull’economia statunitense. Il vice presidente ritiene inoltre che il coronavirus avrà probabilmente un impatto significativo sulla crescita cinese che potrebbe dilagare anche agli altri paesi, ritenendo però al momento non necessario un cambiamento dell’attuale politica monetaria.
Sul fronte dei dati macro, le richieste di mutui ha registrato un incremento del 1,5% nella settimana chiusa il 21 febbraio, dopo il calo del 6,4% della precedente settimana.
Intanto sul Forex, il dollaro si rafforza nei confronti delle altre valute con l’Eur/Usd in alo a 1,0857 e l’Usd/Jpy a 110,56.
Tra le materie prime, scendono le quotazioni dell’oro a 1.631 dollari l’oncia e del greggio con il WTI (-0,6%) a 49,60 dollari al barile e il Brent (-0,9%) a 53,77 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano scende allo 0,99% con il relativo spread verso il bund tedesco in calo a sua volta a 148 punti base.
A Piazza Affari, brilla Saipem (+5,6%) dopo i preconsuntivi del 2019. Forti acquisti anche su FCA (+5%) e Recordati (+4,3%). In coda Ferrari (-0,2%).