Mercati – Procedono in forte calo, Ftse Mib (-3,8%) sotto 22.000 punti

Non si placano le vendite sui listini europei, complice la partenza nuovamente in rosso di Wall Street, in un clima appesantito dalla continua diffusione del coronavirus a livello mondiale.

A Milano il Ftse Mib cede il 3,8%, bucando al ribasso la soglia dei 22.000 punti. In forte ribasso anche il Dax di Francoforte (-4,2%), il Ftse 100 di Londra (-4%), il Cac 40 di Parigi (-3,8%) e l’Ibex 35 di Madrid (-3,2%).

Oltreoceano, partenza pesante per Dow Jones (-2,5%), S&P 500 (-2,5%) e Nasdaq (-2,3%), già reduci dalla peggior seduta dal 2011.

Nel complesso, l’azionario si appresta ad archiviare la settimana più nera dalla crisi del 2008, sui timori che l’epidemia possa ulteriormente diffondersi e ripercuotere i propri effetti sulla crescita, come anticipato da diversi analisti.

Goldman Sachs e JPMorgan hanno tagliato a zero le stime di crescita dei profitti delle società statunitensi per il 2020, così come Citigroup a livello globale. Bank of America prevede un incremento del Pil mondiale sotto il 3% per la prima volta dal 2009. Pure il governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, ha dichiarato che l’economia tedesca potrebbe mancare le previsioni di crescita già ridotte per quest’anno a causa dell’epidemia di coronavirus.

In questo contesto gli operatori si aspettano nuovi interventi da parte delle banche centrali e cominciano in particolare a prezzare tre tagli dei tassi da parte della Fed.

Sul Forex, l’euro/dollaro torna sotto quota 1,10 a 1,096 mentre il clima di incertezza continua a favorire lo yen, trascinando il cambio con il biglietto verde a 108,6 e il cross con l’euro in area 119. Nel primo pomeriggio sono stati diffusi i dati americani di gennaio su scorte all’ingrosso (-0,2% mensile) e reddito e spesa personali (+0,6% e +0,2%), oltre all’inflazione tedesca (+1,7% su base annua).

Tra le materie prime l’oro rifiata a 1.615 dollari l’oncia dopo il recente rally, mentre non si arresta la discesa delle quotazioni del greggio con il Brent (-3,2%) a 50,1 dollari e il Wti (-4%) a 45,3 dollari al barile, indirizzati verso il peggior calo settimanale degli ultimi quattro anni a causa dei timori per la domanda.

Sull’obbligazionario, invece, lo spread Btp-Bund si attesta a circa 170 punti base, in rialzo di 9 bp, con il rendimento del decennale italiano in risalita all’1,1 per cento.

Tornando a Piazza Affari, arretrano tutti i titoli del Ftse Mib eccetto Amplifon (+1,5%). Sottotono in particolare Atlantia (-5,6%) ed Hera (-5,2%). In calo anche Eni (-4,4%) dopo la presentazione dei risultati 2019 e del nuovo piano strategico.