Mercati – Milano la peggiore a -1,8%, spread in aumento e banche in rosso

Mattinata volatile per le borse europee. Dopo i rimbalzi delle prime battute i listini continentali hanno invertito la rotta, in particolare il Ftse Mib che cede l’1,8% a 21.580 punti dopo aver toccato un minimo a 21.420 punti.

Poco mossi il Dax di Francoforte (+0,1%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%) e il Cac 40 di Parigi (+0,3%), passati momentaneamente anche in negativo, mentre il Ftse 100 di Londra resiste a +1,2 per cento.

Positivi i futures sui principali indici di Wall Street, reduci dalla peggior settimana dalla crisi del 2008.

In principio i mercati europei hanno beneficiato della buona intonazione delle piazza asiatiche e dell’ottimismo in merito ad un intervento congiunto delle banche centrali per contrastare gli effetti del coronavirus sull’economia.

Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha aperto alla possibilità di abbassare i tassi di interesse, mentre la Bank of Japan e la Bank of England hanno assicurato che verranno prese misure adeguate per rispondere all’epidemia.

Intanto, il numero di casi di coronavirus al di fuori della Cina continua ad aumentare, con oltre 89 mila contagi e 3 mila decessi in tutto il mondo, mentre gli Stati Uniti hanno registrato la seconda vittima e il primo infettato nello Stato di New York.

Ad appesantire il clima, i dati di febbraio sotto le attese sull’attività manifatturiera cinese, mentre il Pmi dell’eurozona ha lievemente superato le aspettative attestandosi a 49,2 punti. Nel pomeriggio si attende l’indice ISM manifatturiero dello stesso mese.

Sul Forex il cambio euro/dollaro risale a 1,109 e il dollaro/yen scende a 107,8, con il biglietto verde frenato dalle prospettive di una riduzione del costo del denaro nella riunione di marzo della Fed.

Fra le materie prime l’oro torna a 1.609 dollari l’oncia, mentre recuperano terreno le quotazioni del greggio dopo il crollo della scorsa settimana con il Brent (+2,1%) a 50,7 dollari e il Wti (+1,9%) a 45,6 dollari, sostenute dalle aspettative che, nel meeting del 5 e 6 marzo, l’OPEC+ possa aumentare ulteriormente i tagli alla produzione.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia ulteriormente a 181 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,17 per cento.

Ad appesantire piazza Affari sono soprattutto le banche, con vendite in particolare su Banco Bpm (-6,8%), Bper (-5,9%) e Ubi (-5,6%). Resistono le utilities, con Terna (+0,5%) e Snam (+0,2%) in positivo insieme a Diasorin (+0,2%), che ha siglato un accordo in esclusiva con Ttp per l’automazione dell’analisi diagnostica.