Mercati – Seduta incerta, Milano la peggiore a -1,5%

Chiusura contrastata per le borse europee, con il Ftse Mib fanalino di coda in calo dell’1,5% a 21.655 punti.

Debole anche il Dax di Francoforte (-0,3%), poco sopra la parità l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%) e il Cac 40 di Parigi (+0,4%) mentre il Ftse 100 di Londra termina a +1,1 per cento.

Rimbalzo per gli indici di Wall Street, reduci dalla peggior settimana dalla crisi del 2008, con Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq allineati a +2,5 per cento.

Da una parte, i mercati poggiano sulle speranze di rapidi interventi delle banche centrali per contrastare gli effetti del coronavirus sull’economia. La Bank of Japan e la Bank of England hanno assicurato che saranno prese misure adeguate per rispondere all’epidemia e il Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha aperto alla possibilità di abbassare i tassi di interesse.

D’altra parte, però, i casi al di fuori della Cina continuano ad aumentare, con oltre 89 mila contagi e 3 mila decessi in tutto il mondo. Il clima è stato inoltre appesantito dalle previsioni dell’Ocse, secondo cui la crescita globale rallenterà su livelli che non si vedevano da oltre un decennio, a causa dell’epidemia.

A ciò si aggiungono i dati di febbraio sull’attività manifatturiera cinese e sull’ISM manifatturiero degli Stati Uniti, al di sotto del consensus, mentre il Pmi dell’eurozona ha lievemente superato le aspettative.

Sul Forex, l’euro/dollaro risale a 1,115 mentre il cambio fra biglietto verde e yen si attesta in area 108, con la valuta americana parzialmente frenata dalle prospettive di una riduzione del costo del denaro nella riunione di marzo della Fed.

Per quanto riguarda le materie prime, l’oro quota 1.595 dollari l’oncia. Le aspettative che  l’OPEC+ possa aumentare ulteriormente i tagli alla produzione nel meeting del 5 e 6 marzo sostengono il recupero del greggio dopo il crollo della scorsa settimana, con il Brent (+4,9%) a 52,1 dollari e il Wti (+5,2%) a 47,1 dollari.

Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano sale all’1,13% con il relativo spread verso il bund tedesco a 175 punti base, dopo aver superato in giornata anche i 180 bp.

A Piazza Affari, le vendite affossano i bancari Banco Bpm (-6,3%), Ubi (-5,4%) e Bper (-5,4%), oltre a Buzzi (-5,8%) e Juventus (-5,2%). In controtendenza Nexi (+1,9%) e le utilities, in particolare Terna (+1,4%) ed Enel (+0,8%).