Mercati Usa – Peggior settimana dal 2008, ma il Nasdaq chiude invariato

Wall Street realizza un’altra giornata da brivido alleviata negli ultimi 15’ dalle parole di Powell che consentono un recupero sensazionale ai listini, i quali tuttavia chiudono ancora in rosso e non alleviano le pene di una settimana da incubo.

La giornata termina con il Dow Jones in calo dell’1,4%, lo S&P500 dello 0,8%, dopo un minimo a quasi -4%, ed il Russell 2000 in discesa del 2,75% dopo aver bucato il minimo dello scorso agosto con un quasi -5%, mentre il Nasdaq chiude invariato.

VIX in rialzo di due punti percentuali, oltre i 40 punti dopo un massimo intraday a quota 49.

Il bilancio della settimana registra il Dow Jones in calo del 12%, lo S&P500 dell’11% ed il Nasdaq del -10,5%, tutti scesi in territorio di correzione.

Movimenti irrazionali anche sul mercato obbligazionario con il Tbond che nella settimana scende di 17 punti base al 1,13% e la scadenza biennale di 22 allo 0,88%.

Su queste basi, economisti ed investitori stimano una riduzione dei tassi di interesse di cinquanta punti base da parte della Fed nella seduta di marzo.

Otto degli undici settori dello S&P500 hanno chiuso in rosso con le utilities (-3,3%) che sorprendentemente non rivestono il ruolo di comparto più difensivo.

Petrolio in calo del 4,9% a quota 44,8 dollari al barile che porta la discesa settimanale al 16%, una delle peggiori in assoluto.

Giornata pesante anche per i metalli preziosi con l’oro in calo di oltre tre punti percentuali e l’argento di sei, penalizzati dalla necessità di fare cassa per coprire le perdite e rientrare nei margini sull’azionario.

Sul mercato valutario continua ad indebolirsi il dollaro che scivola a 1.104 nei confronti della moneta unica.