Nel 2019 Centrale del Latte d’Italia ha riportato un fatturato consolidato a 175,1 milioni, in calo del 2,9% su base annua.
L’Ebitda è diminuito del 15,1% a 6,5 milioni mentre l’Ebit ha registrato un deficit di 5,3 milioni che si confronta con un valore positivo di 0,8 milioni del 2018.
Il periodo si è chiuso con una perdita netta di 6,5 milioni, a fronte di precedente utile di 0,4 milioni.
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si è fissato a 77,2 milioni e a 72,9 milioni ante IFRS 16, rispettivamente in aumento di 3,4 e in calo di 0,9 milioni rispetto a fine 2018.
La società ricorda che il 2020 sarà il primo anno d’implementazione del piano industriale approvato lo scorso 10 febbraio.
Obiettivo del gruppo è incrementare la redditività attraverso il consolidamento del
mercato italiano e il presidio di nuovi canali distributivi, il lancio di nuovi prodotti innovativi e il rafforzamento dell’export anche verso nuovi mercati.
Per il 2022 il management stima una crescita dei ricavi a 187 milioni (+1,3% CAGR), con Ebitda in crescita a 17,5 milioni, Ebitda margin al 9,3% e un utile netto a 5,5 milioni.
Il gruppo prevede investimenti nel triennio per 17,3 milioni, per il miglioramento e
l’automazione dei processi produttivi e dei siti e di implementare le iniziative che puntano
all’efficientamento degli impianti, per ridurne ulteriormente l’impatto ambientale.