Mercati Usa – Rimbalzano in modo deciso (Dow Jones +4,5%)

Quello che non è riuscito ad ottenere la Federal Reserve con il suo taglio dei tassi di interesse inaspettato è risultato più facile a Joe Biden, il quale vincendo un po’ a sorpresa il super martedì elettorale del partito democratico si candida ora a principale front runner per la nomination e sfidare Trump nella rielezione di novembre.

L’esito elettorale è piaciuto al mercato che predilige Biden, più centrista, rispetto a Sanders più radicale e socialista il quale propone politiche meno liberiste ed è di conseguenza temuto da Wall Street.

Alla notizia del giorno, si è aggiunta la pubblicazione di dati macroeconomici ancora confortanti per il mese di febbraio e l’impressione che il contagio del virus si stia fermando in Cina, primo grosso focolaio di diffusione dell’epidemia.

Lo S&P500 ha guadagnato il 4,3%, il Nasdaq il 3,9%, il Dow Jones il 4,5% ed il Russell 2000 il 2,3%. Crolla il VIX del 14% a quota 32 punti.

Tutti gli undici settori dello S&P500 hanno chiuso in verde e sei dei quali con guadagni superiori ai quattro punti percentuali. In particolare evidenza il sanitario (+5,8%), le utilities (+5,7%), i consumi durevoli (+4,9%) e la tecnologia (+4,3%).

Il più debole è stata l’energia (+2,2%) a causa del difficile tentativo dell’Arabia Saudita di convincere la Russia a tagli più aggressivi dei prezzi per sostenere le quotazioni del greggio.

Il petrolio ha ceduto ieri lo 0,8% chiudendo a 46,8 dollari al barile, dopo un massimo oltre quota $48. Sulle quotazioni ha influito negativamente l’aumento delle scorte settimanali domestiche e della produzione oltre le previsioni.

Nel settore obbligazionario crollano i rendimenti sulla parte breve della curva con la scadenza biennale che cede nove punti base allo 0,63%, mentre il Tbond ne recupera due salendo allo 0,99%.

Modeste variazioni sui metalli preziosi con l’oro invariato a quota 1.640 dollari al barile.

Dollaro in lieve calo nei confronti della moneta unica a quota 1.1130.