I ricavi di Hugo Boss nell’esercizio 2019 sono cresciuti del 3,1% a/a da eur 2,8 miliardi a eur 2,9 miliardi grazie alla performance sia di Boss (+2,7% a/a a 2,5 miliardi, 86,3% del totale) che di Hugo (+5,9% a/a a 396 milioni, 13,7% del totale).
A cambi costanti la crescita è stata di circa il 2%.
Da un punto di vista geografico l’Europa rappresenta il primo mercato per il gruppo con il 62,5% del totale a 1,8 miliardi (+3,8% a/a), seguita dalle Americhe con il 19,4% a 560 milioni (-2,4% a/a) e dall’APAC con il 15,2% a 438 milioni (+6,8%).
Le royalties hanno inciso per il 2,9% con 84 milioni (+10,5% a/a).
Il Mol è aumentato del 2,9% da 1,8 miliardi (65,2% dei ricavi) a 1,9 miliardi (65,0% del fatturato) mentre l’Ebit è diminuito del 4,0% da 347 milioni (12,4% dei ricavi) a 333 milioni (11,5% del fatturato).
Infine, l’utile netto è sceso del 10,2% da 236 milioni (8,4% dei ricavi) a 212 milioni (7,4% del fatturato).
Con l’obiettivo di agevolare il confronto tra gli ultimi due esercizi, i numeri del 2019 non includono l’applicazione del principio contabile IFRS 15 che lascerebbe invariato il Mol, ma che determinerebbe un Ebit a 344 milioni e un utile netto a 205 milioni.
Al 31 dicembre 2019 l’equity era pari a 1,0 miliardo (981 milioni al 31 dicembre 2018) e l’indebitamento finanziario netto si attestava a 83 milioni (22 milioni al 31 dicembre 2018), sempre escludendo gli effetti dell’IFRS 16.