Officina Stellare (Aim) – Un’eccellenza italiana tra i colossi della Silicon Valley

Prosegue con successo il percorso di crescita avviato dall’eccellenza veneta Officina Stellare che, per il secondo anno consecutivo, è sbarcata nella Silicon Valley per essere tra i protagonisti del prestigioso SmallSat Symposium.

Un evento, spiega a Market Insight Gino Bucciol Chief Business Development Officer (CBDO) della società veneta, “che riunisce nella Silicon Valley tutti i player attivi nella New Space Economy per confrontarsi sulle ultime avanguardie tecnologiche e sulle dinamiche di un mercato in espansione che a breve interesserà diversi ambiti anche della nostra vita quotidiana”.

“Nei prossimi dieci anni i satelliti posizionati in orbita non geostazionaria, perlopiù Small Sats, prenderanno il sopravvento e saranno la prima voce delle entrate della New Space Economy, con un’inarrestabile crescita all’interno di un mercato che solamente poco tempo fa era governato e descritto da indicatori e previsioni, e che oggi è già diventato realtà”.

“E’ stato importante partecipare anche quest’anno al Symposium, proprio per verificare come il mercato, l’industria e il progresso tecnologico si stiano allineando sulla visione di un mondo sempre più interconnesso e con ‘molto spazio’ al suo interno. Le attività spaziali saranno sempre più importanti e con esse i prodotti di Officina Stellare, abbiamo saputo intercettare le esigenze di mercato prima degli altri,  sfruttando il nostro know how per progettare e realizzare soluzioni innovative”.

Officina Stellare, ricorda Bucciol, “è tra le prime aziende al mondo a proporre prodotti con le specificità e le caratteristiche di penetrazione che la New Space Economy richiede. E per la nostra realtà è stato fondamentale essere presenti allo SmallSat Symposium per mostrare, cercando di anticipare la concorrenza, i nostri prodotti che tra non molto saranno utili al concretizzarsi delle moltissime applicazioni commerciali nelle quali gli operatori stanno investendo”.

Il vantaggio competitivo sviluppato e la focalizzazione delle attività verso la democratizzazione dello spazio contraddistinguono la storia di Officina Stellare che fin dalla sua quotazione a Piazza Affari, sul mercato AIM Italia, ha messo subito l’accento sull’importanza delle competenze sviluppate nella realizzazione di soluzioni nell’ambito delle comunicazioni laser, di innovativi sistemi ottici per l’Earth Observation e di stazioni di osservazione destinate alla mitigazione degli effetti dannosi che la spazzatura spaziale e il congestionamento delle orbite provocheranno.

“Gli interessi in gioco sono altissimi e i clienti cercano affidabilità” incalza Bucciol che prosegue sottolineando come nel corso di questa seconda partecipazione al Symposium “l’affluenza al nostro stand è più che raddoppiata, e i contatti sono stati molti, e ora siamo già al lavoro per proseguire nel feedback per approfondire le interazioni avviate. Abbiamo riscontrato un crescente interesse per le nostre soluzioni, in molti cercavano esattamente quanto stavamo presentando”.

“Molte grandi aziende hanno bisogno delle competenze e della capacità che Officina Stellare è in grado di offrire, progettando e realizzando sottosistemi spaziali in modo efficiente, rapido ed economico, minimizzando i rischi e semplificando i processi, grazie alle capabilities sviluppate quasi completamente in house. E questo è in linea con il nostro progetto di diventare la prima Space Factory”.

Ma non solo, in quanto “questo e altri eventi internazionali a cui partecipiamo ci permettono anche di aprire le porte a partnership che andranno a innalzare e completare la gamma, espandendo la fetta di mercato su cui puntare”.

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