Carel ha chiuso il 2019 con ricavi in aumento del 16,8% a 327,4 milioni (+15,9% a cambi costanti), anche grazie al contributo per circa 32,7 milioni derivante dalle acquisizioni di Hygromatik e Recuperator.
La strategia attuata dalla società circa la diversificazione dei mercati target e la forte spinta al cross-selling e al consolidamento del portafoglio di Clienti, ha portato a un miglioramento generale dei risultati su tutte le aree geografiche e di business.
A livello geografico, il Nord America ha segnato un incremento dei ricavi del 20%, l’area EMEA una crescita del 18,8%, l’America del Sud un aumento del 9,9% e l’area APAC un +7,8% nonostante l’aumento della volatilità del mercato legata alle tensioni Usa-Cina.
Per quanto riguarda i singoli business, i ricavi HVAC sono cresciti del 25,4% a 215,4 milioni, beneficiando dell’entrata nel perimetro di consolidamento di Hygromatik e Recuperator. Il settore refrigerazione ha segnato un +5,2% a 323 milioni, nonostante il rallentamento nel secondo e terzo trimestre in Europa.
A livello di gestione operativa, l’Ebitda è cresciuto del 34,4% a 63,1 milioni con una marginalità al 19,3% (-250 punti base), anche grazie all’effetto positivo per 4 milioni dovuto all’applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 e alla minor incidenza di costi non ricorrenti per 0,8 milioni (rispetto agli 8,2 milioni nel 2018 dovuti alla quotazione in Borsa e per le operazioni di M&A).
Al netto delle poste straordinarie, l’Ebitda adjusted è pari a 64 milioni (+17% yoy) con un’incidenza sui ricavi del 19,5% sostanzialmente in linea con il 19,7% del 2018.
L’Ebit ha registrato una crescita del 22,4% a 46,4 milioni nonostante l’incremento degli ammortamenti e svalutazioni, con un’incidenza sul fatturato al 14,2% (+60 punti base).
L’esercizio si è chiuso con un utile netto in aumento del 14,2% a 35 milioni. La crescita è attribuibile all’assenza di costi non ricorrenti per la quotazione in Borsa e al cambio del perimetro di consolidamento dovuto a Hygromatik e Recuperator, che hanno bilanciato i maggiori costi per interessi su finanziamenti e il tax rate più elevato (22% rispetto 17,8% del 2018).
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2019 è pari a 62,1 milioni, in lieve aumento rispetto ai 59,1 milioni di fine 2018, nonostante l’impatto negativo per 15,2 milioni dell’applicazione dell’IFRS 16 e per 11,1 milioni dall’affrancamento dei valori allocati ad attività immateriali ed avviamento nell’ambito delle acquisizioni di fine 2018.
Al netto di tali elementi, l’indebitamento finanziario netto si sarebbe ridotto di circa 25 milioni, supportato dalla forte generazione di cassa in grado di coprire sia gli investimenti (23,6 milioni) sia la distribuzione di dividendi (10 milioni).
Per il 2020, Carel intente mantenere un forte focus verso l’innovazione tecnologica mirata al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, manifestando inoltre la volontà di procede con ulteriori acquisizioni (società affini o appartenenti al settore dei servizi digitali e on field).
La società ha inoltre comunicato che la sede produttiva in Cina ha subito ad inizio 2020 uno stop a causa del diffondersi del virus Covid 19 e che le attività sono gradualmente riprese a partire dal 10 febbraio scorso, nessun impatto invece per i siti italiani.
Infine, il Cda ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,12 euro per azioni. Il pagamento è previsto il 24 giugno 2020 (data stacco cedola 22 giugno 2020 e record date 23 giugno 2020).