Mercati – Chiusura di ottava in forte calo per l’Europa, Milano a -3,5%

    Chiusura di ottava in deciso ribasso per i listini europei. Andamento a cui si allinea anche Wall Street nonostante il solido report di febbraio sul mercato del lavoro americano.

    A Piazza Affari il Ftse Mib lascia sul terreno il 3,5% a 20.799 punti. In calo anche il Cac 40 di Parigi (-4,1%), il Ftse 100 di Londra (-3,5%), l’Ibex 35 di Madrid (-3,4%) e il Dax di Francoforte (-3,4%).

    Le vendite penalizzano anche gli indici americani, con Dow Jones (-2%), S&P 500 (-2,3%) e Nasdaq (-2,7%), reduci da perdite superiori al 3% nella giornata precedente.

    Il focus rimane sempre sulla diffusione del coronavirus e sugli impatti economici dell’epidemia, che ha superato i 100.000 contagi a livello globale. Neppure il job report americano, che ha messo in luce non farm payrolls sopra le attese (273 mila) e un tasso di disoccupazione inferiore alle stime (3,5%), ha contribuito a ridurre i timori sui mercati azionari.

    In proposito, il consigliere della Casa Bianca, Larry Kudlow, ha dichiarato che l’amministrazione Trump potrebbe varare misure ad hoc per contrastare gli effetti del coronavirus sull’economia statunitense.

    Gli operatori continuano a indirizzarsi verso i beni rifugio, in primis l’oro riportatosi a 1.665 dollari l’oncia ma anche i titoli di Stato dei Paesi più sicuri. Il rendimento del Treasury decennale scende così di circa 20 punti base a 73 centesimi, complici le aspettative di nuovi ribassi dei tassi da parte della Fed.

    Dinamica che frena invece il dollaro, consentendo all’euro di risalire a 1,13 nei confronti del biglietto verde e al cambio con lo yen di scendere a 105,27.

    La banca centrale americana ha già ridotto a sorpresa il costo del denaro di mezzo punto percentuale questa settimana, ma nelle prossime settimane potrebbero essere annunciate ulteriore misure sia da parte dell’istituto di Washington sia dalle altre banche centrali, in primis la Bce che si riunirà giovedì 12 marzo.

    In forte ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-8,5%) a 45,75 dollari e il Wti (-8,2%) a 42,10 dollari al barile, in scia ai rumor sul rifiuto della Russia ad incrementare i tagli quotidiani alla produzione a 1,5 milioni di barili fino a fine anno come proposto dall’Opec. Gli attuali tagli scadranno a fine marzo. Secondo indiscrezioni, il nulla di fatto del vertice di Vienna potrebbe decretare la fine della collaborazione tra Paesi Opec e Russia.

    Tornando all’Italia, lo spread Btp-Bund si attesta in rialzo a 178,2 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,1 percento.

    Per quanto riguarda il Ftse Mib, le vendite investono gran parte dei titoli, tra cui Prysmian (-6,7%) dopo una guidance debole per il 2020 e Atlantia (-5,4%), mentre Poste Italiane chiude in controtendenza a +3,1% in seguito alla diffusione dei risultati e alla guidance 2020, seguita da Fineco (+1,2%), Amplifon (+0,9%) e Nexi (+0,9%), che non proporrà il dividendo a valere sul 2019.