Altra giornata difficile per le borse del Vecchio Continente, con perdite superiori al 3%, appesantite anche dall’andamento negativo dei futures di Wall Street, in un clima di forte incertezza generato dalla continua diffusione del coronavirus e dai suoi impatti sull’economia globale.
Il numero di contagi sfiora quota 100.000 a livello globale ed è necessaria una risposta coordinata a livello globale, come evidenziato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Intanto gli investitori attendono ulteriori risposte da governi e banche centrali per far fronte all’emergenza e si rivolgono agli asset ritenuti più sicuri. Ed ecco che gli acquisti premiano, in particolare il Treasury statunitense, il cui rendimento scende a 74 centesimi, accentuando il calo verso nuovi minimi avviato in settimana, e l’oro, che ha superato i 1.680 dollari l’oncia.
E così passa in secondo piano, per restare in terra a Stelle e Strisce, il job report di febbraio da poco diffuso, con dati migliori delle stime. Lo scorso mese, infatti, l’economia Usa ha creato 273 mila nuovi posti di lavoro, nettamente superiori ai 175 mila stimati dagli analisti, mentre la rilevazione di gennaio è stata rivista da 225 mila a 273 mila.
Il tasso di disoccupazione è diminuito al 3,5% dal 3,6% del mese precedente, mentre i salari orari sono aumentati in linea alle attese dello 0,3% su base mensile rispetto al +0,2% atteso dal consensus.
Tornando al mercato dei titoli a reddito fisso, il mercato europeo si sta muovendo a due velocità. Gli investitori si stanno concentrando sui Bund tedeschi. Penalizzati di contro i governativi dei Paesi cosiddetti periferici.
In particolare, si segnalano i Btp italiani, i cui rendimenti non riescono che a limare solo uno o due centesimi rispetto alla mattina rimanendo comunque su livelli più alti rispetto alla chiusura della seduta di ieri. Vedasi lo yield del decennale che si attesta al momento al 1,2% e il differenziale nei confronti del corrispondente Bund che non si allontana da 185 punti base.
