Impiantistica (-11%) – Ottava da dimenticare per il settore, crolla Astaldi (-24,2%)

Il Ftse mib ha chiuso le ultime 5 sedute con un ribasso complessivo del 5,4% a 20.799 punti, in un contesto dominato dall’incertezza causata dalla diffusione del coronavirus fuori dalla Cina.

Le prime contromisure non si sono fatte attendere, con la Fed che ha tagliato i tassi di interesse di 50 punti base. Attesa per le misure in Europa, mentre l’Italia ha chiesto una maggiore flessibilità sui vincoli europei.

L’indice Ingegneria e Impiantistica Italia ha concluso l’ottava con un tonfo del 11%, mentre il corrispondente indice europeo l’Euro Stoxx Prodotti e Servizi Industriali ha lasciato sul terreno il 5,2 per cento.

Tra le big cap, Leonardo ha concluso perdendo complessivamente l’8%, mentre Prysmian ha terminato l’ottava in calo del 13,2%.

Si ricorda che Prysmian ha rilasciato buoni risultati per l’esercizio 2019 e previsto un dividendo di 0,5 euro ad azione, ma la guidance 2020 è stata giudicata dagli analisti troppo conservativa.

Per quanto riguarda le medie capitalizzazioni, hanno tutte registrato cali a doppia cifra nell’ottava, in particolare Danieli (-13,8%w/w), Salini (-15,2%w/w) e Fincantieri (-20,4%w/w), con quest’ultima che ha confermato la propria attenzione per le tematiche ambientali firmando un protocollo di intesa con Eni e Cassa depositi e Prestiti, con l’obiettivo di arginare il marine litter.

Tra le small cap, crollo per Astaldi che ha chiuso l’ottava a -24,2% risultando la peggiore del settore. Infine, Trevi ha concluso l’ottava con un -5,5 per cento.