In considerazione delle rilevanti ripercussioni sociali ed economiche che la diffusione del Coronavirus sta avendo a livello globale, ed in particolare in Italia, Newlat Food ritiene opportuno, sebbene permanga una situazione di pesante incertezza sulla futura evoluzione del fenomeno, rendere noto al mercato i dati relativi al “current trading” e ribadire alcune caratteristiche importanti della propria struttura di business.
Newlat, in considerazione del decreto che ha esteso la zona rossa all’intera regione Lombardia e ad altre 14 province, informa che i propri stabilimenti situati in tali zone continuano, nel rispetto delle norme, la propria attività. Inoltre precisa che sviluppa circa il 75% del proprio fatturato in stabilimenti non situati nelle aree di riferimento, di cui circa il 30% in Germania.
In particolare Newlat ha reso noto che nei primi due mesi dell’anno, generalmente caratterizzati da un minor contributo al fatturato annuale complessivo, ha realizzato alla un crescita organica del fatturato di +2% in Italia e +3% in Germania.
Nella prima settimana di marzo tutte le divisioni produttive hanno registrato un incremento medio del fatturato complessivo del +32% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Dal punto di vista poi dell’esposizione geografica e di prodotto la società genera il 52% del proprio fatturato in Italia, principalmente nelle regioni centro-meridionali, di cui l’80% nelle divisioni Milk & Dairy, aree caratterizzate da prodotti di alto profilo anticiclico, oltre che alla base delle abitudini alimentari domestiche della maggior parte della popolazione. Il 28% del fatturato viene realizzato in Germania, principalmente nel segmento Pasta, dove Newlat Food conserva una posizione di leadership (16% market share vs. 18% del primo operatore). Il restante 20% del fatturato viene generato in diversi paesi esteri di cui Regno Unito, Francia, U.S., Russia e Canada rappresentano i cinque più importanti.
Newlat distribuisce il 73% del fatturato (63% marchi propri e 10% private label) attraverso il canale della grande distribuzione organizzata, il 12% nel canale B2B (Baby Food) con contratti di lungo termine con multinazionali, mentre l’11% è legato al trade dei piccoli negozi, situati nell’area Centro-Sud. Il fatturato legato al segmento Ho.Re.Ca., particolarmente impattato in queste settimana dal grosso calo di traffico, sia turistico che locale, risulta essere inferiore al 5%.
In considerazione della struttura del sourcing di materie prime, principalmente
locale (legato alle aree geografiche di vendita), e considerate inoltre le attuali disponibilità, la società non ritiene che la corrente emergenza legata al COVID-19 possa avere impatti materiali.
Su queste basi, confermando la presentazione dei risultati consolidati FY19 il prossimo 19
marzo 2020, il management rinnova il proprio commitment e la propria fiducia nella prosecuzione del piano di crescita annunciato al mercato, sia in termini organici che per linee esterne.