Prima Industrie ha chiuso il 2019 anno con ricavi in calo dell’8,4% a 427,6 milioni, per effetto del -10,4% a 263 milioni registrato in area Emea e al -15,9% a 57 milioni in Apac. Positivo invece il contributo delle Americas, in crescita dell’1,7% a 108 milioni
A livello di gestione operativa, l’Ebitda adjusted è diminuito del 14,4% a 41 milioni con un’incidenza sul fatturato al 9,6% (-70 punti base). L’Ebitda è stato pari a 38,4 milioni (32,8 milioni escludendo l’impatto dell’IFRS 16) dai 45 milioni del 2018.
L’Ebit adjusted ha è sceso del 42,2% a 18,6 milioni con un margine sceso al 4,4% (-250 basis point), appesantito dai maggiori ammortamenti e svalutazioni pari a circa 24 milioni. L’Ebit risulta pari a 14,4 milioni (14,1 milioni escludendo l’impatto dell’IFRS 16) rispetto ai 28 milioni del 2018.
Il periodo si chiuso con utile netto in calo del 63,3% a 8,8 milioni. Si ricorda che il risultato 2018 aveva beneficiato di una plusvalenza derivante dalla cessione integrale della partecipazione in EPS SA per 7,2 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2019 è pari a 68,5 milioni al netto dei debiti per leasing pari a 38,9 milioni, rispetto a 65,9 milioni al 31 dicembre 2018.
Nel corso dell’esercizio 2019 l’acquisizione ordini del Gruppo (inclusiva dell’after-sale) è stata pari a 410,4 milioni, in diminuzione del -12,9% rispetto ai 471,2 milioni del 2018. Il portafoglio ordini consolidato (non inclusivo dell’after-sale) ammonta a 142,3 milioni (rispetto a 169,4 milioni a fine 2018), pari a circa 5 mesi di fatturato.