Cembre ha chiuso il 2019 con ricavi consolidati in aumento dell’1,5% a 146,3 milioni (+0,1% a parità di perimetro), realizzati per il 40% in Italia (41% nell’esercizio 2018), per il 47% nella restante parte d’Europa (43,5% nell’esercizio 2018) e per il 13% fuori dal continente europeo (15,5% nell’esercizio 2018).
L’Ebitda è aumentato del 4,1% a 37 milioni (35,6 milioni al netto dell’IFRS 16) con una marginalità al 25,4% (+70 punti base), mentre l’Ebit ha segnato un -4,6% a 27 milioni con un’incidenza sul fatturato al 18,6% (-120 punti base).
L’esercizio si è chiuso con un risultato netto in calo del 4,6% a 21,7 milioni dai 22,7 milioni del 2018.
Dal lato patrimoniale, la liquidità netta al 30 dicembre 2019 è scesa a 5,6 milioni rispetto ai 7,5 milioni rilevati a fine 2018, principalmente per l’effetto dell’adozione dell’IFRS 16 per 6,4 milioni.
Il Consiglio di Amministrazione di Cembre ha inoltre deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,90 euro per azione, con data di stacco 1 giugno 2020; data di legittimazione al pagamento 2 giugno 2020 (record date) e data di pagamento 3 giugno 2020.