Mercati Usa – Apertura in calo, giù dollaro e greggio mentre salgono i Treasury

Partenza in rosso a Wall Street in un contesto che si mantiene molto volatile in attesa di avere maggiori indicazioni sulle misure per contrastare l’impatto economico del coronavirus. Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq cede il 2,4%, lo S&P 500 il 2,6% e il Dow Jones il 2,9%.

Il Vix, il cosiddetto indice della paura, si mantiene ben oltre quota 50 facendo temere che la pressione sulle vendite non sia ancora terminata, con gli indici americani che continuano a registrare forti oscillazioni sia tra una seduta e l’altra sia intraday.

Il sentiment degli investitori è stato sostenuto in un primo momento dall’annuncio del presidente americano Donald Trump di un pacchetto di stimoli all’economia, salvo poi rimanere delusi dalla mancanza di maggiori dettagli.

Sul fronte banche centrali, la Bank of England ha tagliato oggi i tassi di interesse di mezzo punto percentuale, in un intervento di emergenza a sorpresa simile a quella della scorsa settimana della Federal Reserve.

Si attendono ora le mosse della Bce nel meeting di domani, dopo che il presidente Christine Lagarde ha messo in guardia su uno shock simile a quello della crisi finanziaria del 2008 a meno di un intervento immediato, aumentando le aspettative su nuove misure di stimolo.

Intanto il biglietto verde torna a indebolirsi nei confronti delle altre valute, mentre riprende la discesa dei rendimenti dei Treasury con il tasso sul decennale e sul biennale in calo di circa 10 punti base rispettivamente allo 0,7% e allo 0,42%. Il cambio euro/dollaro sale a 1,33 e il dollaro/yen arretra a 104,7.

Tra le materie prime, infine, in ribasso le quotazioni del greggio dopo il rimbalzo di ieri, con il Brent (-4%) a 33,8 dollari e il Wti (-3,8%) a 33 dollari in seguito alla volontà dell’Arabia Saudita di aumentare la capacità produttiva per la prima volta in oltre un decennio.

Dopo il mancato accordo su un ulteriore taglio coordinato dell’output, infatti, Riyad ha ordinato a Saudi Aramco di incrementare l’offerta da 12 a 13 milioni di barili al giorno, con i prezzi del greggio appesantiti anche dall’aumento delle scorte Usa di greggio evidenziato dai dati Api.