Obbligazioni – Dopo la BoE, il testimone passa alla Bce

Mossa non inaspettata quella della Bank of England di fare la sua parte con un taglio di mezzo punto secco.

Ad una settimana di distanza dalla Fed, la Banca Centrale inglese con un meeting straordinario porta il tasso di riferimento allo 0,25% e annuncia altre misure straordinarie atte ad arginare i danni della “economic disruption” causata dal coronavirus e garantendo liquidità al sistema.

Pronta, ma necessariamente ormai tiepida la reazione dei mercati, che avevano trovato solo un temporaneo conforto nelle parole dell’Amministrazione Trump. Tutti ormai volgono quindi lo sguardo a Francoforte dove domani si terrà la riunione ordinaria secondo calendario della Bce, ansiosi di capirne le decisioni.

Nel frattempo, l’assicurazione del Presidente della Commissione europea di varare un piano d’intervento per l’intera area di 25 Md di euro (pari circa allo sforzo allo studio del Governo Conte per la sola Italia) a fronte dell’emergenza lascia i mercati freddi, mentre si chiudono in fretta le frontiere con decisioni unilaterali che insinuano qualche preoccupazione ulteriore.

Sul mercato dei cambi, si raddrizza il dollaro che rientra verso la soglia di 1,13, mentre il Franco svizzero smussa l’accelerazione pronunciata che lo aveva portato lunedì verso 1,05 e ripiega verso la figura superiore.

Prosegue l’altalena dei rendimenti dei Treasuries, prima a picco, poi in rialzo e ancora oggi in ampia oscillazione senza ormai più un vero orientamento mentre i benchmark europei, meglio sarebbe dire il Bund, appaiono più condizionati dal capire le scelte effettive di Lagarde.

Il Btp si muove in maniera più scomposta, ma giustificata, e prova a trovare una sorta di baricentro nella area di spread a cavallo di 200 punti base confermando in ogni caso rendimenti ampiamente positivi su medio e breve.

Riemerge il dato ufficiale sugli spread dei corporate high-yield il cui confronto con l’ultimo disponibile parla da sé.