Gefran – Redditività operativa e utile netto in calo nel 2019

Il Cda ha approvato il progetto di bilancio per l’esercizio 2019. I ricavi sono cresciuti del 3,7% a 140,5 milioni, beneficiando soprattutto del cambio di perimetrio di consolidamento dopo l’acquisizione in gennaio di Elettropiemme; escludendo tale effetto, i ricavi registrano un calo dello 0,6 per cento.

A livello di aree geografiche, ottima performance in Nord America (+42,3% a cambi costanti) e in Sud America (+10,1%), mentre nell’Euro-zona non UE il fatturato è diminuito del 34,2% e nell’Euro-zona del 3,7%. Vendite in crescita invece in Italia, grazie all’apporto della neo-acquisita Elettropiemme; escludendo quest’ultima, le vendite sul mercato interno segnano un calo del 7,5 per cento.

Per quanto riguarda le aree di business, crescono i ricavi del comparto Azionamenti (+5,3%) e Componenti per l’automazione (+10,4% grazie al cambio di perimetro di consolidamento; -4,4% a parità di area di consolidamento). Flessione anche per business dei sensori (-2,1%), per via della debolezza del mercato in Asia, Europa e Italia.

L’Ebitda è sceso dell’1,6% a 19,7 milioni. Il gruppo Elettropiemme ha apportato anche in questo caso una variazione positiva di circa 1 milione. A pesare soprattutto i maggiori costi operativi (24 milioni) e del personale (49,3 milioni), solo parzialmente mitigati dall’effetto positivo derivante dall’applicazione nel nuovo principio contabile IFRS 16. L’incidenza dell’Ebitda sui ricavi è del 14% (-80 punti base rispetto al 2018).

L’Ebit è diminuito del 24,5% a 10,4 milioni, con un ROS al 7,4% (-270 punti base), risentendo della perdita di valore dei cespiti da 1,5 milioni dovuto all’abbattimento di uno stabile per il business sensori.

L’esercizio si è chiuso con un utile netto in calo del 13,6% a 7 milioni, rispetto a 8,1 milioni del 2018.

Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 13,3 milioni, aumentato rispetto ai 4,5 milioni a fine anno 2018, principalmente a seguito di investimenti tecnici per 15,6 milioni e la distribuzione dei dividendi  per 4,6 milioni, oltre all’effetto negativo dell’applicazione del principio contabile IFRS16 che ha portato l’iscrizione di maggiori debiti netti per 3,1 milioni. Assorbimenti di liquidità solo in parte bilanciati da flussi di cassa positivi della gestione tipica per 18 milioni.

Per il 2020, anche al netto degli effetti non stimabili della diffusione del Covid 19, la società ha rivisto le proprie previsioni e ad oggi prevede comunque ricavi in linea con quelli del 2019, ma con la possibilità di un calo della marginalità.