Mercati – Rimbalzo a metà per Europa e Milano (+7,1%), Trump pronto a dichiarare emergenza

Le principali borse europee chiudono in territorio positivo, recuperando parte delle perdite accumulate nella disastrosa seduta di ieri, ma il rimbalzo perde forza nel corso del pomeriggio in scia al rallentamento di Wall Street.

A Piazza Affari il Ftse Mib termina in rialzo del 7,1% a 15.954 punti, seguito dall’Ibex 35 di Madrid (+3,1%), il Cac 40 di Parigi (+1,8%), il Ftse 100 di Londra (+1,6%) e il Dax di Francoforte (+0,7%).

Oltreoceano, recuperano terreno Dow Jones (+3,2%), S&P 500 (+3,5%) e Nasdaq (+3,3%), che avevano aperto con un rimbalzo di circa 6 punti percentuali dopo la peggior seduta dal 1987.

I listini si avviano a chiudere la peggior settimana dal 2008 e sui mercati continua a regnare la volatilità, generata dall’incertezza per l’impatto del coronavirus sull’economia globale e amplificata dalle prime risposte di governi e banche centrali, giudicate troppo deboli dagli investitori.

A tal proposito, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è pronto a dichiarare l’emergenza nazionale, per poter approvare più aiuti federali agli Stati e alle città.

La Federal Reserve ha annunciato l’acquisto di obbligazioni di diverse scadenze per complessivi 37 miliardi di dollari, oltre ad una massiccia iniezione di 1.500 miliardi di dollari nel mercato dei pronti contro termine e un nuovo Quantitative easing da 60 miliardi. Il tutto, mentre crescono le attese che l’istituto di Washington tagli i tassi di un punto percentuale nella riunione della prossima settimana.

Ieri la Bce si è limitata ad incrementare gli acquisti di titoli di 120 miliardi entro fine anno, ma senza toccare il costo del denaro, mentre la Banca centrale cinese immetterà 79 miliardi di dollari per sostenere l’economia e pure la Bank of Japan inietterà liquidità nel mercato.

Nel Vecchio Continente, il presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha assicurato che l’Italia verrà aiutata “con ogni mezzo necessario” e ha chiarito che l’UE è pronta a fornire “il massimo della flessibilità negli aiuti di Stato e nel Patto di stabilità e di crescita” per le economie colpite dall’emergenza coronavirus. Sostegno confermato anche dai commissari Dombrovskis e Gentiloni in una lettera indirizzata al Ministro dell’Ecomomia Gualtieri.

Intanto, sul Forex, il dollaro si rafforza nei confronti delle principali valute, portando il cambio con l’euro a 1,106 e quello con lo yen a 107,8.

Tra le materie prime, l’oro scende a 1.506 dollari l’oncia, penalizzato anche dall’apprezzamento del biglietto verde, mentre perde forza il recupero del greggio con il Brent (+2%) a 33,9 dollari al barile e il Wti (+1,3%) a 31,8 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano sale meno degli omologhi europei, all’1,78%, dopo il balzo di ieri innescato dalle parole di Christine Lagarde, riducendo lo spread con il Bund a 232 punti base.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano tutte le società del listino principale dopo le ingenti perdite di ieri, in particolare Bper (+22,4%), Recordati (+18,7%), Azimut (+15,4%), Hera (+15,2%) e Banco Bpm (+15%), mentre sono state vietate le vendite allo scoperto su diversi titoli.