I futures sull’azionario Usa guadagnano oltre 5 punti percentuali, preannunciando un deciso rimbalzo in avvio a Wall Street in scia alla rimonta delle borse europee dopo il crollo generalizzato di ieri.
Giovedì infatti il Dow Jones ha registrato la peggior seduta dal lunedì nero del 1987, lasciando sul terreno il 10% e quasi 2.500 punti. In forte ribasso anche S&P 500 (-9,5%) e Nasdaq (9,4%), scivolati anch’essi in bear market.
La volatilità però si mantiene molto elevata, scontando le aspettative di un outlook fortemente indebolito dall’impatto economico dell’epidemia di coronavirus e il rischio di una recessione globale.
I mercati dubitano infatti della reale efficacia degli interventi annunciati da banche centrali e governi, mentre il progressivo incremento dei contagi in tutto il mondo e le restrizioni a persone e business continuano a deteriorare il sentiment.
Il recente crollo ha inoltre evidenziato il venir meno della capacità delle autorità monetarie di prevenire shock finanziari con interventi di stimolo, dopo la reazione scomposta all’annuncio della Federal Reserve di un’iniezione di 1.500 miliardi di dollari nel mercato repo e di un nuovo Qe.
Decisione seguita alle misure adottate dalla Bce e a cui hanno fatto eco le promesse della Bank of Japan e della People Bank’s of China di ampia liquidità per sostenere il sistema finanziario ed economico.
Intanto la portavoce della Camera Usa Nancy Pelosi ha dichiarato di essere vicina a un accordo con l’amministrazione Trump su un provvedimento per mitigare l’impatto del virus, mentre la città di New York ha dichiarato lo stato di emergenza.
