Mercati Usa – Previsto avvio in calo nonostante intervento della Fed

I futures sull’azionario Usa cedono il 4,5-5%, con ribassi in prossimità del margine di oscillazione consentito e preannunciando un’altra partenza in forte calo a Wall Street in linea all’andamento delle borse europee.

Venerdì i principali indici americani hanno chiuso con un deciso rimbalzo, mettendo a segno la miglior seduta dal 2008 mentre il presidente americano Donald Trump ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale e annunciato provvedimenti ad hoc per contrastare la diffusione del virus anche negli Stati Uniti.

Le misure drastiche di allentamento monetario annunciate dalla banche centrali non sono riuscite a placare i timori degli investitori su un’imminente recessione globale a causa del diffondersi del coronavirus.

Gli sforzi per stabilizzare i mercati e le ingenti iniezioni di liquidità hanno fallito infatti il tentativo di migliorare il rapido deterioramento dell’outlook e il sentiment degli operatori, che ora si interrogano su quali altre mosse hanno a disposizione le autorità per contrastare l’impatto dell’epidemia.

In particolare, la Federal Reserve ha tagliato a sorpresa i tassi di interesse per la seconda volta nell’arco di dodici giorni, portandoli vicino a zero e annunciando inoltre un nuovo Quantitative easing da 700 miliardi di dollari.

Sul sentiment dei mercati pesano però i dati macroeconomici provenienti dalla Cina, che hanno fornito una prima indicazione sull’impatto economico del virus e della prolungata quarantena di milioni di persone.

Tra gennaio e febbraio, le vendite al dettaglio nella prima economia asiatica sono crollate del 20,5% rispetto allo scorso anno (+0,8% il consensus), mentre la produzione industriale è diminuita del 13,5% (+1,5% il consensus).