Banche – Il pacchetto del Governo per il sostegno del credito

Il decreto approvato ieri dal Consiglio dei Ministri mette in campo 5 miliardi a sostegno dell’economia e del credito che a sua volta dovrebbe permettere l’immissione nel sistema di risorse stimate in 340 miliardi.

Il paragrafo dedicato agli istituti di credito è denominato “Misure a sostegno della liquidità attraverso il sistema bancario”, che rappresenta un anello fondamentale nella gestione e nel superamento delle crisi.

Uno dei punti principali delle misure riguarda le imposte sui pacchetti di crediti deteriorati ceduti nel 2020. Nel dettaglio, come anticipato ieri, il provvedimento prevede la possibilità di convertire in crediti di imposta la Dta che si forma con la cessione in perdita per una percentuale pari al 20% dell’ammontare di crediti deteriorati ceduti fino a 2 miliardi di valore nominale.

Sono poi previste alcune misure che riguardano il “Fondo Centrale di Garanzia delle Pmi”.

Per 9 mesi dall’entrata in vigore del decreto la garanzia del Fondo Centrale Pmi presso Mediocredito Centrale sarà concessa a titolo gratuito (importo massimo per ciascuna impresa pari a 5 milioni). Sono ammesse anche operazioni di rinegoziazione del debito, purché con credito aggiuntivo almeno del 10% del residuo. Vi è la possibilità di assicurare l’apporto di amministrazioni e sezioni speciali fino all’80% in garanzia diretta e 90% in riassicurazione.

La garanzia del fondo viene estesa per le operazioni per le quali le banche hanno riconosciuto la sospensione del pagamento delle rate di ammortamento o della quota capitale. Sono in ogni caso escluse imprese con esposizioni come sofferenze o inadempimento probabile, o qualificate come imprese in difficoltà.

È prevista una riduzione nei casi in cui è dovuta commissione per mancato perfezionamento operazioni finanziarie. È ammessa la possibilità di cumulo con altre garanzie per operazioni nel settore immobiliare turistico-alberghiero oltre 500.000 euro e 10 anni. Viene elevata la tranche junior coperta dal fondo per finanziamenti dedicati ad imprese colpite da conseguenze Covid-19; sono prorogati di tre mesi tutti i termini degli adempimenti amministrativi.

È previsto un ampliamento garanzie su portafogli di minibond.

Per microimprese e Pmi nello specifico è prevista l’impossibilità di revoca di aperture di credito e prestiti a fronte di crediti esistenti alla data del 29 febbraio 2020 è fissata la proroga fino al 30 settembre 2020 per prestiti non rateali nonché la sospensione fino al 30 settembre 2020 di mutui e altri finanziamenti rateali, leasing, senza nuovi o maggiori oneri, inclusa la possibilità di sospendere solo rimborso del capitale.