Mercati – Finale positivo in scia a stimoli Fed e Trump, Milano a +2,2%

Chiusura in rialzo per le borse europee, al termine di una seduta volatile. I listini del Vecchio Continente sono migliorati nel pomeriggio in scia a Wall Street, dopo l’approvazione da parte della Fed di una linea di credito speciale per imprese e famiglie utilizzata anche nella crisi del 2008 .

La migliore in Europa è Madrid, con l’Ibex 35 che termina a +5,8% dopo il piano da 200 miliardi annunciato dalla Spagna per contrastare gli effetti dell’epidemia di Covid-19.

A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi in progresso del 2,2% a 15.314 punti, ben intonato come il Dax di Francoforte (+2,3%), il Ftse 100 di Londra (+2,6%) e il Cac 40 di Parigi (+2,8%). Oltreoceano rimbalzano Dow Jones (+3%), S&P 500 (+4,4%) e Nasdaq (+4,5%), reduci dalla peggior seduta dal 1987.

La banca centrale statunitense ha riaperto la commercial paper funding facility, che consentirà di intervenire sul mercato dei prestiti a breve delle imprese, con il Tesoro americano che fornirà 10 miliardi di dollari come garanzia.

Inoltre, l’amministrazione statunitense è pronta a chiedere al Congresso l’autorizzazione per un maxi-piano di sostegno da 850 miliardi di dollari. Ieri il presidente americano Donald Trump non aveva escluso una recessione qualora l’emergenza si protragga in estate, ma oggi ha predetto un rapido rimbalzo per l’economia a stelle e strisce.

Intanto, le banche europee hanno attinto 109 miliardi nella prima asta Ltro, le operazioni di rifinanziamento a lungo termine aggiuntive varate la scorsa settimana dalla Bce.

Il quadro resta comunque incerto, come dimostrano le tensioni odierne sul mercato dei finanziamenti a breve termine, in particolare per prendere a prestito in dollari, con un premio sui currency swap contro euro ai massimi dal 2011.

A complicare lo scenario sono giunti anche i dati sulle vendite al dettaglio americane (-0,5% a febbraio), che segnalano un rallentamento dei consumi, principale driver dell’economia statunitense, prima ancora che entrassero in vigore le restrizioni degli ultimi giorni. In Europa, invece, è emerso il crollo dell’indice Zew tedesco (-49,5 punti marzo, contro -30 del consensus e 8,7 di febbraio).

Sul Forex, l’euro/dollaro scivola a 1,10 mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale a 107,4.

Tra le materie prime oscillano le quotazioni del greggio con il Brent (-1,1%) a 29,7 dollari e il Wti (-0,1%) a 29 dollari, in un contesto caratterizzato da una scarsa domanda a causa della pandemia e da un’offerta in aumento per via dello scontro fra Arabia Saudita e Russia. Volatile l’oro, che scende in giornata fino a 1.465 dollari l’oncia per poi risalire a 1.525 dollari.

Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund sale ancora a 277 punti base con il rendimento del decennale italiano in aumento oltre il 2,35 per cento.

A Piazza Affari, tra le big cap, rimonta soprattutto Telecom Italia (+11,3%), seguita da Terna (+7,8%) e Banco Bpm (+6,9%) mentre arretrano Azimut (-5%), Unipol (-4,4%) e Fca (-4,2%).