Il Cda ha approvato i risultati per l’esercizio 2019. I ricavi sono calati del 4,9% a 565,3 milioni, nonostante l’ottima performance del segmento Ricerca e Selezione del personale (+31,4%). A pesare soprattutto il calo del fatturato della sezione Somministrazione di Lavoro.
L’Ebitda è cresciuto del 6,6% a 23,5 milioni, beneficiando soprattutto dell’applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16. Escludendo tale effetto, l’Ebitda sarebbe stato pari a 19,6 milioni.
L’Ebit ha registrato un calo del 17,5% a 15,6 milioni, mentre l’esercizio si è chiuso con un utile netto di 10,4 milioni, rispetto ai 12,4 milioni dell’esercizio precedente (-15,9%).
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2019 risulta pari a 30,1 milioni, contro i 24,2 milioni al 31 dicembre 2018 (18,1 milioni escludendo l’effetto del principio contabile IFRS 16).
Infine, il Cda ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,21 euro ad azione, per un esborso complessivo di 2,77 milioni.
Per quanto riguarda il 2020, la società ha intenzione di focalizzarsi sui servizi HR ad elevato valore aggiunto e sul presidio della marginalità della somministrazione lavoro, mentre lo scenario dovrebbe essere più favorevole al mercato della somministrazione. Difficile comunque al momento valutare l’impatto del Covid 19.
