Mercati Usa – Avvio in forte calo, petrolio ai minimi dal 2002

Partenza in rosso a Wall Street che, pochi minuti dopo l’apertura degli scambi, vede il Nasdaq cedere il 4,7%, lo S&P 500 il 5,6% e Dow Jones il 5,8 per cento.

Tornano così le vendite dopo che i principali indici americani avevano chiuso la seduta di martedì con rialzi nell’ordine del 5-6%, rimbalzando dopo i forti cali di lunedì, peggior seduta dal 1987, e beneficiando dell’annuncio di nuovi stimoli da parte della Fed e dell’amministrazione statunitense.

Ieri in particolare l’istituto a stelle e strisce ha dato il via libera a una linea di credito commerciale per le imprese già utilizzata come nella crisi del 2008, mentre Washington sta preparando un piano di aiuti che potrebbe arrivare fino a 1.200 miliardi di dollari, di cui 250 miliardi attraverso assegni da inviare direttamente ai cittadini.

Un piano senza il quale, come sottolineato dal segretario al Tesoro degli Stati Uniti Steven Mnuchin, la disoccupazione negli Stati Uniti potrebbe impennarsi al 20 per cento.

Nonostante tali interventi gli investitori restano preoccupati sull’impatto non solo sanitario ma anche economico legato all’epidemia di coronavirus.

Inoltre valutano gli effetti in termini fiscali e monetari delle misure messe in campo dalle autorità.

Sul forex il cambio euro/dollaro ridiscende poco sopra quota 1,09, mentre il biglietto verde si rafforza nei confronti dello yen in area 107,88.

Il tasso del T-Bond decennale risale verso quota 1,09% mentre il rendimento del biennale scende allo 0,43 per cento.

Tra le materie prime prosegue la discesa delle quotazioni del petrolio, con il Brent (-5,8%) a 27,05 dollari e il Wti (-9,6%) a 24,51 dollari al barile, sui minimi dal 2002, in scia all’aumento delle tensioni per via dello scontro fra Arabia Saudita e Russia. Oro ancora in calo in area 1.511 dollari l’oncia.

Sul fronte macro si segnala che nella settimana terminata il 13 marzo l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato calo del 8,4%, a fronte della crescita del 55,4% registrata l’ottava precedente.