Obbligazioni – I lockdown e il Pil Ue

La seconda metà seduta continua all’insegna della lettera per le principali borse europee, seppure attutita rispetto alla mattina. In rosso anche la partenza di Wall Street , dopo i guadagni della seduta precedente che avevano beneficiato dell’annuncio di nuovi stimoli da parte di Fed e amministrazione statunitense.

Ieri infatti la Banca centrale americana dava il via libera a una linea di credito commerciale per le imprese, mentre Washington annunciava lo studio di un piano di aiuti fino a 1.200 miliardi di dollari, di cui 250 miliardi attraverso assegni da inviare direttamente ai cittadini.

Misure che tuttavia giungono in un mercato ancora molto volatile, dove domina l’incertezza connessa all’emergenza coronavirus e alle sue conseguenze sulla crescita che potrebbe essere destinata a durare fino a quando la pandemia non raggiungerà il picco.

Conseguenze sulla crescita economica dovute primariamente dai lockdown imposti per contrastare l’epidemia di coronavirus, particolarmente stringenti in Unione Europea.

Infatti, secondo la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde questi lockdown potrebbero facilmente causare una contrazione del 5% dell’economia Ue. Una stima che si basa sull’ipotesi che tali misure dureranno tre mesi e che ogni mese di lockdown riduca la crescita del 2,1 per cento.

Preoccupazioni che si riflettono anche sull’obbligazionario europeo. I rendimenti dei benchmark muovono in rialzo rispetto alla chiusura della seduta precedente, soprattutto i periferici (Italia e Spagna), seppure con una parziale correzione rispetto alla mattinata.

In particolare, lo yield del Btp Aprile 2030 impenna di quasi 30 centesimi arrivando al 2,60%, con lo spread verso Bund che sfiora 290 punti base.

Di contro il Treasury decennale americano lima alcuni centesimi e si attesta al 1%, mentre sul forex il cambio euro/dollaro ridiscende poco sotto quota 1,09.