Nel 2019 Cattolica ha messo in luce premi saliti a 6,9 miliardi (+19,9% a/a), beneficiando della partnership nella bancassurance con Banco Bpm. L’utile netto di pertinenza del gruppo è sceso a 75 milioni (-29,7% rispetto al 2018), a seguito della contabilizzazione di alcune poste negative non ricorrenti.
“Al termine dell’esercizio 2019 il profilo del gruppo è quello di una società solida e con un business in crescita. Registriamo una raccolta complessiva in forte aumento a 7 miliardi e buoni livelli degli indicatori tecnici e patrimoniali, nonostante una dinamica competitiva molto accentuata e tassi di interesse più bassi del previsto. L’esercizio si chiude con un risultato operativo in crescita a 302 milioni”.
È con queste parole che Carlo Ferraresi, Dg di Cattolica, ha commentato i risultati del 2019.
I premi lordi complessivi si sono attestati a 6,9 miliardi (+19,9% su base annua; +13,1% in termini omogenei).
La raccolta premi riferita al ramo vita ha toccato 4,8 miliardi (+30% rispetto al 2018; +19,7% su basi omogenee), supportata da un incremento dei prodotti linked (+91,2% rispetto al periodo di confronto), in linea con le azioni del piano.
I premi del ramo danni si sono fissati a 2,2 miliardi (+2,5% a/a; +1,6% su basi omogenee). Il segmento auto ha registrato un calo a 1,1 milioni (-1,7% su base annua; -1,9% su basi omogenee), mentre è salito a 1,1 miliardi (+7,3% rispetto al periodo di confronto; +5,4% su basi omogenee) il segmento non auto. Il tutto a seguito delle iniziative per riequilibrare il mix verso quest’ultimo.
Il Combined ratio è salito al 94,3% (93,4% nel periodo di confronto) per via di una maggiore incidenza dei sinistri collegati agli eventi atmosferici (42 milioni di maggiore costo).
Il risultato operativo è salito a 302 milioni (+3,1% rispetto al 2018). Il Roe operativo è pari al 7,9 per cento.
La gestione finanziaria è stata positiva per 529 milioni (484 milioni nel periodo di confronto), grazie all’efficientamento dell’asset allocation strategica del gruppo.
L’esercizio si è chiuso un utile netto di pertinenza del gruppo di 75 milioni (-29,7% su base annua), sconta l’effetto di diverse poste straordinarie negative, quali l’impairment del goodwill (13 milioni), la perdita derivante dalla cessione di Cattolica Life (7 milioni), svalutazioni su immobili (10 milioni) e altre poste residuali (16 milioni). L’utile netto adjusted è stato pari a 103 milioni (-13,2% rispetto al 2018).
Dal lato patrimoniale, a fine dicembre il patrimonio netto sale a 2,4 miliardi (2,3 miliardi al 31 dicembre 2018). Sul fronte della solvibilità, al 31 dicembre 2019 il Solvency II ratio è pari al 175% (172% a fine 2018).
Le proiezioni riguardanti il 2020 risultano leggermente inferiori rispetto a quanto stimato nel piano industriale 2018-20: il risultato operativo è atteso in un intervallo compreso tra 350 e 375 milioni. Rispetto alla forchetta precedentemente comunicata (375-400 milioni) è presente uno scostamento pari al -6% tra i due valori medi. Ad oggi risulta prematuro fare una previsione dell’impatto della pandemia sui conti.