Mercati – Europa positiva con nuovi stimoli, bene Milano (+2,3%) e spread sotto 200 bp

Chiusura positiva per le borse del Vecchio Continente, al termine di un’altra seduta volatile in cui gli investitori hanno continuato a soppesare gli effetti dell’epidemia di coronavirus e le risposte di governi e banche centrali.

A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi in rialzo del 2,3% a 15.467 punti, mediamente in linea con l’Ibex 35 di Madrid (+1,9%),  il Dax di Francoforte (+2%), il Ftse 100 di Londra (+1,8%) e il Cac 40 di Parigi (+2,7%).

Tra i listini americani avanza soprattutto il Nasdaq (+2,5%), sostenuto in particolare da Tesla (+14,8%), Twitter (+8,5%) e Facebook (+6,7%), mentre Dow Jones (+0,8%) e S&P500 (+0,6%) viaggiano più arretrati.

Nonostante gli stimoli delle autorità per contrastare l’impatto negativo della pandemia, gli investitori continuano a temere una recessione globale a causa delle necessarie misure di isolamento imposte dagli Stati e delle chiusure forzate di stabilimenti e punti vendita da parte delle Società.

Il Senato degli Stati Uniti ha approvato un secondo importante disegno di legge e il consigliere economico della Casa Bianca, Larry Kudlow, ha dichiarato che il governo potrebbe assumere posizioni azionarie partecipando ai salvataggi di aziende. Intanto gli Usa valutano nuove emissioni di titoli di Stato a lunga scadenza, 25 o addirittura 50 anni, per finanziare il maxi-piano di stimoli fiscali fino a 1.300 miliardi di dollari.

In Germania il governo di Angela Merkel è pronto a varare dei provvedimenti all’inizio della prossima settimana per consentire un aumento illimitato dei prestiti e contenere gli effetti della crisi.

Sul fronte banche centrali, la Bce ha annunciato un programma extra di acquisti di bond dal valore di 750 miliardi almeno fino a fine anno, mentre la Federal Reserve ha avviato un piano di sostegno per i fondi comuni di investimento del mercato monetario.

La Bank of England, invece, ha tagliato i tassi di 15 punti base al minimo storico di 0,1%, incrementando di 200 miliardi di sterline il programma di acquisti di titoli di stato e obbligazioni corporate e portando così a 645 miliardi di sterline il target del proprio quantitative easing.

Intanto l’indice IFO relativo alla fiducia degli imprenditori tedeschi è sceso a 87,7 punti a marzo da 96,0 di febbraio, mettendo a segno il maggior calo dal 1991. Negli Usa, le richieste settimanali di sussidi per la disoccupazione sono aumentate oltre le attese, registrando il massimo da due anni (281 mila unità).

Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund scende a 195 bp, in calo di circa 70 punti rispetto a ieri. Il rendimento del decennale italiano torna all’1,77%, in ribasso come quelli di Francia, Spagna, Portogallo e Grecia dopo il potenziamento del quantitative easing da parte della Bce.

Sul Forex il dollaro si apprezza per l’ottavo giorno consecutivo nei confronti delle altre principali valute, portando il cambio con l’euro in calo a 1,068 mentre il dollaro/yen sale a 110,1.

Rimbalzano le quotazioni del petrolio, con il Brent (+9,2%) a 27,2 dollari e il Wti (+20,1%) a 25,1 dollari al barile, dopo il crollo di ieri innescato dai timori per una recessione e dallo scontro fra Arabia Saudita e Russia, con la prima che ha promesso di mantenere la produzione ad un livello record (12,3 milioni di barili al giorno) nei prossimi mesi. Oro in calo a 1.476 dollari l’oncia.

A Piazza Affari, acquisti su Unipol (+17,7%), Ferragamo (+11,8%) e Saipem (+10,7%) sostenuta dal rimbalzo del petrolio. In controtendenza Fca (-5,1%) dopo la sospensione della produzione in Nord America fino a fine marzo.