UniCredit – L’assemblea del 9 aprile sarà chiamata ad approvare anche il buy back

C’è grande interesse su quali saranno le decisioni che il vertice di UniCredit prenderà riguardo l’annunciata operazione di buy back che costituisce uno degli assi portanti della strategia di valorizzazione dell’istituto del nuovo Piano industriale Team 23 annunciato lo scorso mese di dicembre.

Il piano dell’istituto guidato da Jean Pierre Mustier prevede infatti la restituzione agli azionisti di 8 miliardi di valore nell’arco del triennio di cui 2 miliardi sotto forma di buy back e 6 miliardi tramite dividendi.

Ma in questa situazione, con l’eccezionale crisi mondiale portata dalla pandemia del Coronavirus, i mercati si chiedono quale sarà la strategia che seguirà l’istituto.

Le grandi banche americane, colossi del calibro di JP Morgan, Bank of America e Citigroup, hanno cancellato fino a giugno tutti i piani di buy back per non disperdere risorse.

In una fase di crisi, la liquidità diventa infatti un elemento chiave. Fondamentale, per essere più solidi in caso le difficoltà dell’economia determinino una nuova ondata di sofferenze. Anche se, è utile ricordarlo le banche italiane e UniCredit in primis si presentano più forti a reggere un eventuale incremento grazie all’ottima pulizia dei bilanci effettuata negli ultimi anni.

Ma avere in casa risorse finanziarie serve anche per poter mettere denaro nell’economia una volta che la drammatica situazione attuale sarà superata e bisognerà fare ripartire l’industria.

C’è per contro da rilevare, a favore dell’esecuzione del piano, che quando l’operazione è stata annunciata il management considerava il titolo in “buon affare” e le azioni valevano 12,3 euro. Oggi, dopo l’effetto sui mercati della diffusione del Coronavirus, le azioni valgono 7,2 euro, il 40% in meno.

Per chi crede nelle potenzialità della banca potrebbe essere quindi un prezzo a cui portare a casa i titoli. Una valutazione completa però al momento è difficile visto che non c’è ancora visibilità sul quali saranno gli effetti della pandemia sulle economie mondiali e quindi su quanto questo impatterà sui conti di aziende e banche.

Comunque UniCredit potrebbe fare approvare l’operazione dall’assemblea che si terrà il prossimo 9 aprile e poi riservarsi l’attuazione o meno del piano a seconda degli eventi.

Attualmente il punto 11 dell’ordine del giorno dell’assemblea prevede “Autorizzazione all’acquisto di azioni proprie. Deliberazioni inerenti e conseguenti”.

Nel dettaglio, all’assemblea verrà chiesto di autorizzare l’acquisto di azioni ordinarie di UniCredit “corrispondenti a un esborso complessivo fino a massimi 467,45 milioni di euro e, in ogni caso, non superiore a 67.000.000 azioni ordinarie UniCredit (pari a circa il 3% del capitale sociale di UniCredit alla data della presente relazione)”.

L’operazione dovrà essere effettuata, anche in parte o in via frazionata, entro la prima tra: la data che cadrà dopo 18 (diciotto) mesi a decorrere dalla data della delibera autorizzativa dell’Assemblea e la data dell’assemblea che sarà chiamata ad approvare il bilancio relativo all’esercizio che si chiuderà al 31 dicembre 2020.

“Resta inteso”, si legge nell’autorizzazione all’assemblea, “che le eventuali operazioni di acquisto – ove da Voi autorizzate – saranno valutate dal Consiglio di Amministrazione (con facoltà per lo stesso di delegare anche ulteriormente l’esecuzione delle singole operazioni di acquisto) e potranno essere avviate solo successivamente al rilascio della prescritta autorizzazione da parte della Banca Centrale Europea”.