Il gruppo ha chiuso il 2019 con ricavi in crescita del 6,7% a 404,6 milioni, grazie principalmente all’incremento del business nell’area industriale (+27%) mentre il settore agricolo ha registrato un calo del 6%.
L’Ebitda adjusted è aumentato del 16,7% a 45 milioni, con una marginalità all’11,1% (10,2% nel 2018), mentre l’Ebit ha segnato un +11,7% a 27,8 milioni con un’incidenza sul fatturato al 6,9% (+30 punti base).
L’esercizio si è chiuso con un incremento dell’utile netto del 17,7% a 18,5 milioni. L’utile netto adjusted risulta pari a 21,6 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto adjusted (escluso l’impatto dell’IFRS 16) è diminuito a 2,9 milioni rispetto ai 33,9 milioni al 31 dicembre 2018, grazie alla generazione di cassa operativa (16,6 milioni), l’apporto patrimoniale netto derivante dal processo di quotazione, al netto dei relativi costi, e dall’esercizio della prima tranche di warrant (29,5 milioni).
Comer Industries, con riferimento all’epidemia di COVID-19 attualmente in corso in Italia, ha adottato tutte le disposizioni, ordinanze e misure restrittive concordate e indicate dalle Autorità con l’obiettivo di ridurre le possibilità di contagio e di tutelare la salute di tutti i suoi lavoratori impiegati negli stabilimenti produttivi e negli uffici italiani.
Al momento, la società non ha subito effetti negativi a livello produttivo mondiale ed in particolare in Cina ed in Italia. L’evolversi del fenomeno ha tuttavia delineato rischi di “downside” nello scenario economico mondiale che ad oggi non consentono di esprimere valutazioni sull’evoluzione futura.