Il rimbalzo avviato lunedì 16 marzo dalle quotazioni dei titoli della casa automobilistica di Maranello sul minimo relativo intraday a 114 euro si è spinto venerdì scorso fino al massimo relativo intraday a 134,15 euro per poi ripiegare nella giornata di ieri in area 125 euro.
All’interno di un quadro grafico che rimane negativo nel medio termine, la decisa flessione registrata nella prima seduta della settimana in corso dai corsi delle azioni Ferrari potrebbe proseguire nel caso di cedimento di un primo supporto statico posizionato a 121,60 euro. In questo scenario negativo, le quotazioni dei titoli del gruppo guidato potrebbero così andare a testare il successivo supporto individuabile a 119,20 euro, la cui rottura potrebbe poi provocare un’accelerazione ribassista verso un primo obiettivo di breve periodo posizionabile a 117,10 euro, al di sotto del quale il successivo target è a 113,05 euro.
Un segnale positivo per i corsi delle azioni Ferrari, al contrario, potrebbe arrivare dal deciso superamento di una prima resistenza statica a 126,20 euro, in quanto la minore pressione dei venditori potrebbe favorire un veloce allungo verso la successiva barriera individuabile a 130,70 euro. Nel caso di breakout di questo livello, le quotazioni del gruppo modenese del lusso potrebbero poi essere proiettate verso il sopracitato top relativo intraday a 134,15 euro, con successivo target posizionabile a 137,55 euro.
La performance dei titoli Ferrari da inizio anno è pari a -15,3 (+70,4% nell’intero 2019) e il target price medio sulla base dei contributi dei 28 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 162,39 euro, con un potenziale rialzista del 29,7 per cento.
Quotazione di chiusura: 125,20 euro
+9,9% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 137,55 euro;
+7,1% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 134,15 euro;
+4,4 % è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 130,70 euro;
+0,8% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 126,20 euro;
-2,9% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 121,60 euro;
-4,8% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 119,20 euro;
-6,5% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 117,10 euro;
-9,7 è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 113,05 euro.