Mercati – Rimbalzo in attesa del piano di aiuti in Usa, Milano termina a +8,9%

Chiusura in rialzo per le borse europee, sostenute dall’andamento positivo di Wall Street in scia alle speranze che venga approvato oggi il maxipiano di stimoli dell’amministrazione statunitense.

A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi con un guadagno dell’8,9%. Ben intonati anche il Dax di Francoforte (+10,8%), il Cac 40 di Parigi (+8,3%), il Ftse 100 di Londra (+7,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (+7,1%). Oltreoceano, avanzano Dow Jones (+9,9%), Nasdaq (+7,7%) e S&P500 (+8,9%) con quest’ultimo che rimbalza dai minimi del 2016 e per la terza settimana consecutiva recupera terreno di martedì dopo aver aperto la settimana in rosso.

Il Senato americano sta discutendo gli ultimi dettagli del pacchetto di misure fiscali da 2.000 miliardi di dollari per fronteggiare l’impatto economico del coronavirus, come confermato da Nancy Pelosi, presidente della Camera. Il consigliere economico Larry Kudlow ha invece affermato che il piano serve a gettare le basi per un buon rimbalzo nella seconda metà dell’anno.

Intanto la pandemia ha raggiunto i 380 mila contagi nel mondo, con oltre 16.500 decessi. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità gli Stati Uniti potrebbero diventare il nuovo epicentro dell’epidemia, ma il presidente americano Donald Trump ha fatto sapere che al termine dei 15 giorni di chiusura forzata la situazione verrà riesaminata per evitare che “la cura sia peggiore del problema stesso”.

I mercati hanno beneficiato in parte anche dell’impegno di ieri della Fed ad acquistare un’ampia varietà di asset, tra cui per la prima volta anche corporate bond, per garantire alle aziende la liquidità necessaria. Nel Vecchio Continente invece si aspettano novità dalla riunione odierna dell’Eurogruppo, dopo che ieri l’Ecofin ha approvato la sospensione del patto di stabilità.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati preliminari di marzo sull’attività manifatturiera e sul terziario di alcuni tra i principali Paesi europei e degli Usa. Il comparto manifatturiero dell’eurozona ha registrato una contrazione inferiore alle attese, mentre i servizi hanno manifestato un calo oltre le stime, trascinando l’indicatore composito a 31,4 punti dai 51,6 di febbraio. Anche il Pmi composito americano, sceso da 49,6 a 40,5 punti, è stato appesantito dal terziario.

Nel frattempo, Goldman Sachs ha rivisto le stime di crescita economica per l’intera zona euro, preventivando un Pil in calo del 9% nel 2020 con una contrazione dell’11,6% in Italia. Moody’s, invece, prevede una contrazione del 2,7% per l’eurozona e un -0,4% a livello mondiale.

Si segnala infine che i Paesi membri del G7 hanno assicurato tutto il supporto necessario per ristabilire la crescita e proteggere l’occupazione, mentre le Olimpiadi di Tokyo sono slittate ufficialmente al 2021.

Tornando ai mercati, e in particolare alle valute, il dollaro perde terreno nei confronti dell’euro, permettendo alla moneta unica di risalire a quota 1,079 dopo aver stampato nelle ultime sedute il rally più duraturo dal 2012, mentre il cambio fra biglietto verde e yen si attesta a 111,5.

Tra le materie prime l’oro risale a 1.621 dollari l’oncia mentre perde slancio il recupero delle quotazioni del greggio con il Brent (+0,9%) a 27,3 dollari e il Wti (+0,2%) a 23,5 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 187 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,56 per cento.

A Piazza Affari, tutti i titoli del Ftse Mib chiudono in territorio positivo ad eccezione di Diasorin (-1,4%) e Recordati (flat) con performance più marcate per Exor (+21,6%) e Nexi (+17,1%).