Sabaf ha pubblicato i risultati definitivi 2019, dopo aver diffuso i dati preliminari lo scorso 11 febbraio.
I ricavi sono aumentati del 3,5% a 156 milioni, l’Ebitda si è attestato a 27 milioni (-9,8%), l’Ebit a 11,9 milioni (-27,5%) e l’utile netto a 9,9 milioni (-36,5%). Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è pari a 55 milioni, con una forte generazione di cassa con un free cash flow pari a 16,3 milioni.
Il Consiglio di Amministrazione, preso atto del significativo cambiamento dello scenario economico globale avvenuto a seguito del dilagare della pandemia da coronavirus, ritiene opportuno in via prudenziale proporre alla prossima Assemblea degli azionisti di destinare l’utile dell’esercizio 2019 interamente alla riserva straordinaria. La distribuzione di un dividendo sugli utili 2019 sarà riesaminata quando l’attuale situazione legata al coronavirus sarà superata.
Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea il rinnovo dell’autorizzazione all’acquisto e disposizione di azioni proprie.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, il Gruppo aveva elaborato un budget che prevedeva vendite pari a 185 milioni (+19% sul 2019) e una redditività operativa lorda in netto miglioramento rispetto al 2019. L’andamento degli ordini e della produzione del primo trimestre del 2020 stava confermando una forte ripresa del livello di attività, a ritmi anche superiori rispetto alle ipotesi di budget.
La rapida diffusione dell’epidemia da coronavirus sta però impattando aree in cui Sabaf ha importanti unità produttive (Lombardia), con gli stabilimenti di Ospitaletto (Brescia) e di Bareggio (Milano), che rappresentano circa il 60% della produzione totale del Gruppo, che hanno sospeso la produzione a partire dal 16 marzo.
A seguito dei provvedimenti legislativi adottati, anche gli altri stabilimenti italiani hanno interrotto l’attività da ieri, 23 marzo. Alla data odierna, negli stabilimenti esteri (Turchia, Brasile, Polonia e Cina) l’attività produttiva procede a pieno ritmo.
Allo stato attuale gli elementi di incertezza sono tali da non permettere di quantificare gli effetti sull’attività del Gruppo e sui mercati di sbocco e non consentono al momento di confermare le precedenti stime per il 2020.