SICIT Group (Aim) – “Risultati 2019 assolutamente soddisfacenti e in linea con le previsioni”

Sicit Group ha chiuso l’esercizio 2019 con un fatturato consolidato in crescita del 2,7% a 56,7 milioni e con un Ebitda consolidato adjusted e un utile netto consolidato adjusted, entrambi al netto della controllata Sicit Chemitech per il periodo gennaio-aprile 2019, aumentati rispettivamente del 4,1% a 20,3 milioni e del 7,1% a 12,1 milioni. Ottimi numeri anche sul fronte patrimoniale con disponibilità di cassa netta consolidata aumentata, rispetto a fine 2018, di 15,8 milioni, a 29,3 milioni.

Massimo Neresini, CEO di SICIT Group

“Risultati di cui siamo assolutamente soddisfatti”, afferma Massimo Neresini, CEO di SICIT Group, “in quanto l’anno che si è da poco concluso è stato di profonda trasformazione per SICIT, in cui abbiamo creato i presupposti per accelerare il percorso di crescita e internazionalizzazione, orientato al medio-lungo termine”.

“Grazie al lavoro di tutti siamo riusciti a superare le molte sfide che avevamo davanti, chiudendo il periodo con una crescita moderata e un’ottima redditività. Ma il 2020 sarà altrettanto impegnativo e vedrà il passaggio sull’MTA (segmento STAR), l’ampliamento del numero di prodotti e l’incremento della capacità produttiva in Italia; infine, porremo le basi per costruire uno stabilimento all’estero. In sintesi: continueremo a lavorare sulle priorità strategiche per consolidare la nostra leadership e confermarci protagonisti della circular economy”.

I risultati”, prosegue Neresini,“sono sostanzialmente in linea con le nostre previsioni. I ricavi consolidati del Gruppo nel 2019 hanno visto una leggera crescita rispetto al 2018, grazie all’incremento dei ricavi per prodotti per l’agricoltura (parzialmente compensati da una leggera flessione dei prodotti dedicati al mondo industriale), oltre che dalla crescita dei ricavi da servizi, per effetto dell’incremento dei prezzi per il ritiro dei sottoprodotti conciari applicato l’anno scorso”.

“Questi risultati sono estremamente significativi se contestualizzati in un anno caratterizzato dall’impegno del management nella business combination tra SprintItaly e SICIT 2000, perfezionatasi il 20 maggio, e da uno scenario macroeconomico non favorevole, dovuto al rallentamento dell’economia europea e alle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina che hanno causato un contesto di mercato meno brillante in Asia e nelle Americhe, per i prodotti per l’agricoltura e, in Asia, per i ritardanti”.

“L’EBITDA consolidato adjusted”, sottolinea il CEO,“è rimasto invece molto elevato, superando i 21 milioni di euro. Siamo riusciti a raggiungere questo risultato nonostante: le maggiori spese di vendita (dovute ad un mix di clienti leggermente diverso); a nuove figure professionali per rafforzare la struttura; al rafforzamento del CdA e dei comitati di controllo interni, necessari in quanto società quotanda all’MTA (segmento STAR) che vuole accelerare il percorso di crescita; all’incremento di alcuni costi di utilities non completamente riflessi sul prezzo di vendita dei prodotti ai clienti finali”.

“Guardando ai prossimi mesi”, riporta Neresini, “SICIT Group proseguirà la propria strategia di sviluppo di nuovi prodotti in stretta collaborazione con i clienti, investendo, nel breve periodo, nel rafforzamento della struttura commerciale dedicata ai mercati esteri. Nel medio periodo, investiremo nel rafforzamento quantitativo e qualitativo della capacità produttiva ad Arzignano e Chiampo e apriremo uno stabilimento estero, per essere ancora più vicini ai nostri clienti internazionali”.

“La crisi sanitaria legata al Coronavirus”, prosegue il CEO,“potrebbe influenzare l’evoluzione del business nei prossimi mesi, anche se nei primi mesi del 2020 non vi sono stati segnali di rallentamento dell’attività”.

“Siccome la crisi è iniziata solo di recente e sta avendo una rapida e progressiva propagazione a livello mondiale non ci è possibile effettuare una stima attendibile degli impatti, sopratutto nel caso in cui l’emergenza sanitaria dovesse durare più a lungo del previsto”.

“Tuttavia stimiamo possibili effetti negativi sul mercato dei ritardanti, qualora le attività industriali dei nostri clienti che operano nell’edilizia, soprattutto nel Far East, venissero anche temporaneamente interrotte in seguito al prolungarsi della crisi sanitaria: date le recenti notizie di ripresa delle attività in Cina e del calo della crescita dei contagi in quell’area, tale eventualità viene però valutata come poco probabile. Viceversa, stimiamo effetti meno significativi sul mercato dei biostimolanti, in quanto tali prodotti sono impegnati nel settore agricolo che non prevede interruzioni di produzione”.

Per far fronte poi all’emergenza Covid-19, evidenzia Neresini, “sulla base delle indicazioni fornite dall’OMS e dal Governo Italiano, abbiamo attuato politiche ad hoc per tutelare la salute dei nostri dipendenti, clienti e partner, assicurando al contempo la continuità operativa”.

“Data la rapida evoluzione della situazione, abbiamo prontamente chiesto a tutti i collaboratori coinvolti in funzioni non essenziali per la produzione di lavorare da casa, organizzando le necessarie modalità di lavoro agile”.

“Allo stesso tempo stiamo implementando tutta una serie di soluzioni nelle nostre sedi produttive italiane, così da garantire la continuità operativa a clienti e fornitori. Un ulteriore elemento di forza, per SICIT Group, è dato dal fatto che i nostri impianti produttivi sono altamente automatizzati, quindi il numero di persone direttamente coinvolte nel processo di produzione è limitato”, conclude.