Mercati – Europa incerta nonostante l’avvio positivo di Wall Street

Prosegue incerta la seduta delle borse europee, che hanno perso terreno dopo una prima parte di mattinata in rialzo.

A Piazza Affari il Ftse Mib oscilla intorno alla parità in area 16.900 punti. Sottotono il Dax di Francoforte (-1%), poco mosso l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%) mentre resistono il Ftse 100 di Londra (+1,3%) e il Cac 40 di Parigi (+1%).

Nel frattempo, a Wall Street, hanno aperto in rialzo Dow Jones (+2,7%), Nasdaq (+1,41%) e S&P500 (+1%), reduci da una delle migliori sedute di sempre.

In giornata dovrebbe essere definitivamente approvato il pacchetto di stimoli da 2.000 miliardi di dollari promosso dalla Casa Bianca, dopo l’accordo in Senato raggiunto ieri.

In attesa di sviluppi in questo senso anche nel Vecchio Continente, gli operatori restano comunque preoccupati dall’inarrestabile diffusione del coronavirus, che ha superato i 400.000 contagi nel mondo e tiene sotto scacco l’economia globale.

Dall’agenda macro è giunto il dato finale sull’indice Ifo di marzo, che ha evidenziato un peggioramento della fiducia delle aziende tedesche più marcato rispetto alle stime preliminari, scendendo a 86,1 punti (87,7 punti la prima lettura, da 96,0 di febbraio).

Negli Usa, invece, le richieste settimanali di ipoteche sono scese del 29,4% al 20 marzo mentre a febbraio gli ordini di beni durevoli sono aumentati inaspettatamente dell’1,2% su base mensile.

Sul Forex il cambio euro/dollaro risale 1,082 mentre il dollaro/yen è poco mosso a 111,4.

Tra le materie prime l’oro si stabilizza a 1.618 dollari l’oncia. Tornano a scendere, invece, le quotazioni del greggio con il Brent (-1,8%) a 26,7 dollari e il Wti (-1,3%) a 23,7 dollari in attesa dei dati dell’Energy Information Administration sulle scorte settimanali di petrolio negli Stati Uniti.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta poco mosso a 187 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,57%.

Per quanto riguarda il Ftse Mib, gli acquisti premiano Stm (+5,4%) e Leonardo (+5%) mentre arretra Unicredit (-5,6%).