Il cda di Monrif ha approvato il bilancio 2019, che evidenzia ricavi consolidati in calo a 174,6 milioni rispetto a 200,1 milioni del 2018, che includevano però 20,8 milioni di plusvalenze realizzate con le cessioni immobiliari.
Nello specifico, i ricavi pubblicitari sono diminuiti del 4,2% a 50,4 milioni. Il fatturato pubblicitario sui quotidiani cartacei evidenzia un calo dell’1,1% della raccolta locale 30,3 milioni, mentre la raccolta nazionale è scesa del 10,3% a 14,4 milioni.
La raccolta on line dei siti riconducibili al brand Quotidiano.net, pari a 4,7 milioni (oltre il 9% del fatturato totale pubblicitario), registra, a perimetro omogeneo, un aumento dell’11,1%.
Gli altri ricavi pubblicitari per eventi e manifestazioni sono diminuiti a 1 milione da 1,2 milioni
del 2018.
I ricavi alberghieri sono leggermente aumentati dello +0,3% a 19,7 milioni, mentre i ricavi di prodotti collaterali risultano pari a 2 milioni rispetto 1,9 milioni del 2018.
L’Ebitda si riduce a 12,2 milioni rispetto 31,8 milioni del 2018 che includeva proventi non ricorrenti netti per 20,2 milioni.
L’Ebit evidenzia un deficit di 2,2 milioni, dopo ammortamenti e perdite di valore delle immobilizzazioni per 10,3 milioni.
L’esercizio si è chiuso con una perdita di 4,3 milioni (utile netto di 11,3 milioni nel 2018), dopo avere accantonato circa 4 milioni ai fondi rischi per le operazioni di ristrutturazione aziendale conseguenti i prepensionamenti dei dipendenti dei settori poligrafici, grafici e giornalistici. L’impatto sul risultato di periodo dall’applicazione dell’IFRS 16 è stato negativo per 0,7 milioni.
L’indebitamento finanziario netto del gruppo si è fissato a 46,2 milioni (al netto dell’effetto di 45,4 milioni derivante dalla applicazione dell’IFRS 16), in calo 2,2 milioni rispetto a fine anno 2018.
La società prevede tra marzo e giugno 2020 uscite di circa 100 persone della categoria impiegatizia e operaia nell’anno in corso.
Alla luce delle disposizioni del DMPC del 22 marzo 2020 le società operative del Gruppo Monrif non hanno subito restrizione alla propria attività e continuano ad operare garantendo la massima sicurezza ai lavoratori, le cui presenze saranno limitate a quelle strettamente necessarie a garantire i servizi richiesti.