Net Insurance ha registrato nel 2019 un’ottima performance operativa, superando i target previsti nel piano industriale 2019-2023.
“In un 2019 complesso, sia per la fase di avvio che per le vicende specifiche, abbiamo
centrato o superato pienamente tutti i target economici e patrimoniali, mettendo altresì le
premesse per lo sviluppo dei prossimi anni secondo le linee del piano industriale”, ha
affermato Andrea Battista, Ad di Net Insurance.
I premi netti sono balzati a 33,2 milioni (+50,8% a/a), mentre il margine netto della gestione assicurativa è risultato in significativo aumento a 16,6 milioni (+45,5% rispetto al 2018), nonostante maggiori oneri relativi ai sinistri per 16,6 milioni (+56,5% su base annua).
I premi lordi contabilizzati si sono attestati a 84,4 milioni (+35,4% a/a), risultando superiori alle stime del piano industriale (pari a 83,4 milioni) e beneficiando dei risultati derivanti dal progressivo avvio di tutte le linee di business.
In particolare, nel comparto rami danni, i premi sono risultati pari a 44,6 milioni (+14,1% su base annua), mentre nel segmento vita si sono attestati a 39,7 milioni (+71,1% rispetto al 2018).
Il margine della gestione caratteristica (risultato tecnico netto) si è fissato a 7,8 milioni (7,1 milioni nel piano), mentre le spese generali sono ammontate a 20,4 milioni (19,6 milioni del piano), in significativo incremento rispetto al 2018 anche in relazione all’importante attività di investimento prevista e svolta.
Il Combined ratio (CoR), al lordo della riassicurazione, si è attestato all’85,9% (inferiore di circa 2 p.p. rispetto alle stime del piano, pari all’87,8 per cento). L’indicatore ha beneficiato del consolidamento nel business storico della cessione del quinto e delle iniziative intraprese in quest’area in termini di tariffazione e selezione del rischio (CoR del segmento pari al 79,1%), oltre all’avvio di tutte le nuove linee di business.
Il risultato netto della gestione finanziaria è risultato positivo per 1,9 milioni (in sostanziale pareggio nel 2018).
Il periodo si è chiuso con un utile netto reported di 12,5 milioni (4,1 milioni nel 2018), includendo il valore dei recuperi in relazione alla vicenda della sottrazione dei titoli di Stato, al netto dei relativi costi. Il dato dell’utile netto è ampiamente al di sopra della stima di 4,5 milioni indicata nel business plan.
L’utile netto normalizzato, depurato di proventi e oneri non ricorrenti, si è fissato a 7 milioni, contro i 6,5 milioni previsti dal piano per il 2019.
Dal lato patrimoniale, a fine dicembre il patrimonio netto sale a 71,8 milioni (53,8 milioni al 31 dicembre 2018), beneficiando del risultato netto positivo del periodo.
Sul fronte della solidità patrimoniale, al 31 dicembre il Solvency II ratio si attesta al 165,7%, un valore in linea con i target del piano industriale, dove era stimato in area 160-170 per cento.
Non è prevista la distribuzione di dividendi per il 2019, in linea con quanto fissato nel piano.
I primi mesi del 2020 hanno messo in luce una forte accelerazione dello sviluppo di tutte le di business, a conferma delle premesse operative e commerciali poste in essere nello scorso esercizio.
Ad oggi risultano piuttosto limitati gli impatti patrimoniali e finanziari sul bilancio della compagnia legati all’emergenza Covid-19.