La multiutility lombarda punta, entro il 2030, a ridurre del 46% le emissioni dirette (Scope1) di gas effetto serra per chilowattora prodotto, rispetto al 2017 (emission factor al 2030 pari a 230 gCO2/kWh).
L’obiettivo si basa sullo sviluppo di nuova capacità rinnovabile, pari almeno a 1,6 GW al 2030, sull’ottimizzazione degli impianti a gas a ciclo combinato e sulla dismissione e riconversione delle centrali convenzionali a carbone e olio combustibile.
Negli impegni si annovera anche la riduzione del 100% delle emissioni Scope2 entro il 2024, ed una riduzione del 20% delle emissioni indirette Scope3 entro il 2030 collegate all’acquisto di combustibili per i propri impianti e alle vendite di gas ai clienti finali.
Il nuovo target è stato sottoposto all’analisi della Science-Based Targets initiative (SBTi), che guida le aziende nella definizione di obiettivi ambiziosi di mitigazione del cambiamento climatico per garantire che la loro strategia sia in linea con gli obiettivi scientifici.
A marzo i target di riduzione delle emissioni sono stati infatti approvati da SBTi, come coerenti con le evidenze scientifiche sul clima, e allineati alla riduzione richiesta per contenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2° rispetto all’era preindustriale, definito dall’Accordo di Parigi sul clima (COP 21).
A2A, negli ultimi tre anni, ha già ridotto il suo fattore di emissione di CO2/kWh del 19%, grazie ad una strategia di sviluppo nelle fonti rinnovabili (+100 Megawatt di capacità fotovoltaica nel biennio 2018-19) e alla progressiva riduzione della quota di carbone e olio combustibile (10% del mix nel 2019).