Exor ha archiviato il 2019 con un utile netto di 3.053 milioni (1.347 milioni nel periodo di confronto), includendo anche la plusvalenza netta da 1.081 milioni realizzata con la cessione di Magneti Marelli da parte della controllata Fca (3.800 milioni totali).
Il Nav per azione e il Nav totale, al 31 dicembre, sono saliti rispettivamente a 110,77 dollari (+34,5% rispetto a fine 2018) e a 26.155 milioni di dollari (+32,5% rispetto al 31 dicembre 2018).
Gli utili derivanti dalle partecipazioni valutate a patrimonio netto si sono attestati a 3.033 milioni (1.437 milioni nel periodo di confronto), grazie principalmente al contributo di 1.898 milioni (di cui suddetta 1.081 milioni legata a suddetta plusvalenza; 1.046 milioni nel 2018) da parte di Fca e di 798 milioni da parte di PartnerRe (rosso di 105 milioni nell’esercizio precedente).
Positivo per 212 milioni l’apporto (314 milioni nel 2018) da parte di Cnh Industrial, per 167 milioni da parte di Ferrari (186milioni nel periodo di confronto) e per 12 milioni (37 milioni nel 2018) da parte di The Economist Group. Il contributo di Juventus, invece, è stato negativo per 62 milioni (-35 milioni nel periodo di confronto).
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre la posizione finanziaria netta della holding risulta negativa per 2.631 milioni (3.255 milioni a fine 2018). Il miglioramento è attribuibile ai maggiori dividendi dalle partecipate (1.179 milioni), in parte assorbiti dall’acquisto azioni proprie (207 milioni), dal pagamento dei dividendi (100 milioni) e dagli investimenti (274 milioni). Il patrimonio netto si attesta a 15.025 milioni (12.210 milioni al 31 dicembre 2018).
Per quanto riguarda la composizione del Gross Asset Value, al 31 dicembre 2019 il 22,2% fa riferimento a Fca, il 24,6% a Ferrari, il 30% a PartnerRe, il 13,5% a Cnh, il 4% a Juventus e l’1,2% a The Economist.
Il cda proporrà all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,43 euro per azione (invariato rispetto al 2018), per un ammontare complessivo di 100 milioni.
La holding ha spiegato che non è al momento prevedibile l’impatto dell’epidemia sui risultati del gruppo.