Nel 2019 il gruppo bolognese ha conseguito ricavi per 6,9 miliardi, in crescita su base annua del 12,7 per cento.
Una dinamica che ha beneficiato in particolare delle attività di trading e dei maggiori volumi venduti di gas ed energia elettrica, oltre ai maggiori ricavi dell’area ambiente per il trattamento rifiuti.
L’Ebitda è salito del 5,2% a 1,1 miliardi, trainato dalle buone performance dell’area gas, ciclo idrico e dell’area ambiente.
In dettaglio, l’Ebitda del business gas (servizi di distribuzione e vendita gas metano, teleriscaldamento e gestione calore) è cresciuto del 7,9% a 341,6 milioni (il 31,5% dell’Ebitda complessivo) soprattutto per effetto delle maggiori attività di trading e maggiori margini di vendita registrati verso clienti finali e nei servizi del mercato default e fornitura di ultima istanza.
Il numero complessivo dei clienti gas è aumentato del 40,8% a 2 milioni di utenti, principalmente a valle dell’operazione con Ascopiave.
L’Ebitda dell’area ciclo idrico integrato è salito del 6,2% a 265,3 milioni (il 24,4% dell’Ebitda totale), soprattutto per i maggiori ricavi da allacciamento e somministrazione, che riflettono gli effetti tariffari previsti dall’Autorità (Arera) per il periodo 2016-2019 e il
riconoscimento della premialità sulla qualità contrattuale.
L’Ebitda del business ambiente è migliorato del 4,8% a 264,2 milioni (il 24,3% dell’Ebitda totale), grazie al contributo di Aliplast, dei nuovi impianti entrati a regime (trattamento rifiuti e produzione di biometano) e dell’attività di M&A (Cosea Ambiente e Pistoia Ambiente).
Nel 2019 l’Ebitda a valore condiviso di gruppo è stato di 422,5 milioni pari al 39% dell’Ebitda complessivo, in crescita del 13% rispetto ai 375,2 milioni dell’anno precedente.
La dinamica dell’Ebitda si conferma a livello di Ebit, che sale del 6,4% a 542,5 milioni, dopo la contabilizzazione di ammortamenti e accantonamenti saliti del 4,1% a 542,6 milioni.
Balzo del’utile di pertinenza degli Azionisti a 385,7 milioni (+36,8%). Il dato include gli effetti straordinari dell’operazione con Ascopiave (84,9 milioni).
Ricordiamo infatti che lo scorso dicembre Hera ha sottoscritto una partnership con la multiutility trevigiana, che ha portato alla creazione del principale operatore energy del Nord Est, che sarà consolidata nei risultati dell’esercizio 2020.
Sul fronte patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2019 cifra in 3,3 miliardi, in aumento di 689 milioni rispetto a 2,6 miliardi di fine 2019. Escludendo gli effetti dell’operazione Ascopiave, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2019 sale a 2,7 miliardi, principalmente per l’introduzione del principio contabile IFRS 16.
Il rapporto PFN/Ebitda è in miglioramento a 2,48x (rispetto a 2,51x del 2018) al netto dell’impatto finanziario dell’operazione Ascopiave. L’indice è pari a 3,02x, includendo quest’ultima.
Nel periodo in esame gli investimenti complessivi, al lordo dei contributi in conto capitale, ammontano a 533,8 milioni (+15,4%) e si riferiscono principalmente a interventi
su impianti, reti e infrastrutture, a cui si aggiungono adeguamenti normativi che riguardano soprattutto la distribuzione gas per la sostituzione massiva dei contatori e l’ambito depurativo e fognario.
Il Cda ha deliberato di proporre all’Assemblea un dividendo pari a 10 centesimi di euro per azione, in linea con il Piano Industriale. Lo stacco della cedola avverrà il 6 luglio 2020,
con pagamento a partire dall’8 luglio 2020.